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(Miniere di Rio Ollastu (Burcei))
Miniera di Nicola Secci

Miniera di
Rio Ollastu (Burcei)

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La miniera di Nicola Secci è ubicata nella magnifica e stretta valle del Rio Ollastu ed è raggiungibile solamente a piedi percorrendo l'antico sentiero della via dell'Argento, sia che si passi da Ovest (Tacconis) o da Est (Serra S'Ilixi).

Percorrere questo tortuoso e stretto sentiero permette di entrare in un ambiente di notevole importanza paesaggistica, soprattutto in quei periodi in cui la flora vive dell'abbondanza d'acqua del Rio Ollastu.

La Storia

I primi ricercatori si avventurarono in questa valle nel 1883 alla ricerca dell'argento. Nel 1886 Leon Gouin ottenne la dichiarazione di scoperta, mentre la concessione mineraria arrivò soltanto dopo la sua morte, avvenuta 2 anni dopo a Parigi.

In questa miniera vi si coltivavano diverse vene argentifere con ganga baritico-quarzosa, fra cui le 2 più importanti chiamate, vena SUD e vena NORD. Sulle sponde del Monte Arcu Coili Siddi furono intestate diverse gallerie (almeno 5 gallerie più 1 ribasso al livello del rio Ollastu); Infatti già nel 1890 sotto Arcu Coili Siddi erano stati scavati ben 250 metri di gallerie.

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Le coltivazione si concentrarono in quella che sembrava la vena più ricca, la SUD anche se ben presto la mineralizzazione si dimostrò meno ricca in profondità, caratteristica comune anche alle altre mineralizzazioni argentifere dell'area; tuttavia negli anni di massimo splendore in questa miniera si superarono le 94 tonn. di minerale d'argento prodotto.

Nel 1900 la concessione passò alla Società di Lanusei, ma solo dopo 3 anni la miniera venne abbandonata. Nel 1916 la miniera venne acquisita prima da E. Devoto di Cagliari poi dalla Società Toscana Industrie Agricole e Minerarie. Dal 1925 in poi fu solo un susseguirsi di Società che cercarono invano di riprendere le coltivazioni minerarie; prima la Società Nurra Spa di Genova, poi Società Miniere dell'Elba di Torino; nel '40 la Soc. Ilva altiforni ed Acciaierie d'Italia e quidi la Soc. Mineraria e Siderurgica Ferromin.

Infine la RIMISA nel 1957 compì ricerche per minerali di fluoro lungo tutta l'area del Rio Ollastu, senza peraltro ottenere risultati soddisfacenti.

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Percorrere il bellissimo sentiero della via dell'argento, ed imbattersi nelle discariche minerarie di Nicola Secci sarà un esperienza notevole, visto lo scorcio paesaggistico in cui sono ubicate. Poco altro rimane a testimonianza di questa antica miniera: un piccolo rudere, forse un'abitazione e qualche imbocco di galleria alle sponde del Rio Ollastu.

Altre permessi e ricerche

Permesso minerario di Sa Zarpa.

Permesso minerario di Su Zinibiri.


I minerali di Nicola Secci

Acantite, Amianto, Andradite, Ankerite, Annabergite, Argento nativo, Armotomo, Arsenico nativo, Berthierite, Calcedonio, Cerargirite, Cerussite, Cobaltite, Dolomite, Embolite (Clorargirite bromifera), Eritrite, Fluorite, Granato, Laumontite, Magnetite, Millerite, Minio, Molibdenite, Niccolite, Piromorfite, Quarzo, Steatite, Tetraedrite, Vesuvianite, Wollastonite e Wulfenite.


Bibliografia

MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA La Miniera D'Argento di Monte Narba, Storia e Ricordi" - GIA editrice, Cagliari, 1989.

STARA P., RIZZO R., TANCA G.A. "Iglesiente - Arburese, Miniere e Minerali Vol. 3" - Edizione associazione e gruppi mineralogici italiani.

FADDA ANTONIO FRANCO"Sardegna, Guida ai tesori nascosti" - Ed. Coedisar, Cagliari 1994.

FAA MAURIZIO "Le miniere argentifere del Sarrabus" - Bollettino bibliografico e rassegna archivistica e di studi storici della Sardegna : [quaderni del Comitato di Cagliari dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano]. - N.S., a. 5, n. 9 (1988)-. - Cagliari : [s. n.,1988].

DE CASTRO C. "Descrizione geologico mineraria della zona argentifera del Sarrabus" - pubblicata a cura del R. Ufficio Geologico. - Roma : Tip. Nazionale, 1890. - VII, 68 p., 6 c. di tav. ;+ 1 carta geologica.

TRAVERSO STEFANO "Note sulla geologia e sui giacimenti del Sarrabus" - Torino : Casanova, 1890. - 57 p., + 1 c. geol.

Carta Geologica 1:25.000 ,Foglio 226 Mandas, 1959.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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