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(Miniere di Ogliastra)
Miniera di Villagrande Strisaili

Miniera di
Ogliastra

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  7. San Vito - Villaputzu
  8. Rio Ollastu (Burcei)
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  10. Iglesias-Gonnesa
  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
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  13. Sulcis (alto e basso)
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  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
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Le Sconosciute Miniere del Territorio di Villagrande Strisaili

Villagrande Strisaili è un paese dell'Ogliastra di 3500 abitanti, raggiungibile da Cagliari tramite la S.S.125 e da Nuoro attraverso la S.S. 389; per chi invece volesse raggiungere il paese dal Campidano sconsigliamo vivamente le strade interne per Seui (S.S. 198) o per Perdasdefogu (S.P. 23-13) che pur essendo più corte, risultano molto più faticose.

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Il territorio di Villagrande Strisaili è ricchissimo di piccoli giacimenti minerari che furono ricercati con mediocre profitto sin dalla fine dell'800. Già il Baldracco nel suo testo del 1854 fà riferimento alle mineralizzazioni di Bau de Meu (ferro), Is Furgidus de Orgove (ferro), Sa Tanca de Corgiali (ferro), Monte Fomboco de Aridello (piombo e rame) e Sa verda dell'Olio (pirite); secondo il Baldracco però, nessuna di queste mineralizzazioni era meritevole di coltivazione mineraria, sia per posizione che per cubatura del giacimento.

In realtà già nella relazione del 1804 fatta dall'Intendente Generale Cavaliere Giacomo Alessio Vichard di San Real erano citate le miniere ogliastrine di ferro e zolfo di Villagrande Strisailis, tra cui quella di S'Ortu de Odetorgiu.

Nel 1871 è Quintino Sella a nominare i siti minerari del territorio nella sua famosa relazione parlamentare: vengono citate le esplorazioni per galena argentifera di Bacu Mauri, S'Omini Mortu e Sos de Tiana insieme a quelle di Genna Ollastu e Serra Tetti.

Troviamo ulteriori notizie di altre miniere nel territorio di Villagrande consultando il testo "Itinerario Generale dell'Isola di Sardegna" di Enrico Vacca Odone, il quale aggiunge alla lista realizzata da Quintino Sella le miniere di galena argentifera di Baccu Perda Longa, Baccu Suilis, Melangianas, Serra Murvonis, Serra Niedda, Su Nuraxi de su Arenti oltre a quelle per minerali di ferro di Is Arruminis'e Lua e Orciada.

Tra il 1880 ed il 1882 erano tantissimi i permessi di ricerca nel territorio di Villagrande Strisaili, come tanti erano i permissionari in cerca di fortuna e di minerali di piombo, argento, zinco, rame e ferro. Tra i tanti citiamo il Sig. Alfredo Buchingam Ibotson il quale possedeva i permessi di Genna Ollastu e S'Arcu 'e su Gabbianu, mentre il Sig. Ubaldo Millo possedeva quelli denominati: Conca Caboni, Serra Niedda, S'Orciada, S'Arruminis'e Luas, Melangianas, Sa Tanca de Corgiali, Conca de is Cabonis e Zios Penneros.

La Miniera di Zio Penneros

Questo antico permesso minerario è ubicato a circa 5 km a Nord della frazione di Villanova Strisaili, in direzione del campo sportivo, e essendo all'interno di un'area forestale non è facilmente raggiungibile, anche perchè risulta necessario risalire la montagna fino a quota 1170 metri e ricercare le piccole discariche minerarie tra la vegetazione. Dal punto di vista geologico è netto il passaggio da graniti a scisti, man mano che salendo ci si avvicina alla miniera.

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Curiosa è la spiegazione del toponimo Zio Penneros (si trovano anche i toponimi Zios Penneros e Ziu Pennero) che rimanda di primo acchito ad antichi permissionari di origine spagnola; in realtà la spiegazione di tale misterioso toponimo è molto più banale; nella zona si usa chiamare thiopenneru l'albero di ginepro, da cui thiopenneros = i ginepri. Probabilmente qualche cartografo non capendo bene la pronuncia in sardo della parola, la trascrisse sbagliata, ecco perchè ora sulle carte è ancora riportato il toponimo Zio Penneros.

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Dal punto di vista minerario l'intera area fu sede di diversi permessi di ricerca già dalla fine dell'800, anche se come riportato più in alto il più antico (1880) era di proprietà di tale Ubaldo Millo, il quale ricercava prevalentemente ferro (magnetite e pirite). Tale permissionario realizzò inizialmente modesti lavori di ricerca, consistenti in 4 trincee di pochi metri di profondità che permisero di valutare la mineralizzazione non più potente di 2 metri di spessore.

L'Ing. G. Zoppi che studiò l'area prevedeva che per il trasporto del minerale di questa miniera si sarebbe dovuto costruire un piano inclinato di 250 metri circa, per portare il minerale a valle tramite una strada rotabile di 5 km. In quel periodo si prevedeva inoltre di realizzare l'impianto di una ferriera (una fonderia per il ferro) in località Buzzoni, a Sud-Ovest di Villanova Strisaili.

Dal 1938 in poi si susseguirono nell'area diversi permessi di ricerca come quello di Genn'e Mela rilasciato nel 1938, Bruncu Mela, Monte Orguda e Arcu d'Orguda rilasciati nei primi anni '40 alla Soc. FIAT per la ricerca di minerali di ferro, piombo e rame. Nel 1953 la Soc. IERS deteneva un permesso di ricerca nell'area con il nome Monte Orguda per 376 ettari.

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Ora della miniera di Zio Pènneros resta ben poca traccia, poichè i lavori minerari (discariche e gallerie) risultano ben nascosti in un'area boscosa; non sono presenti ruderi di abitazioni. Segnaliamo la presenza nella discarica mineraria di campioni di pirite, calcopirite e magnetite.

La miniera di Torzera

Ubicata a circa 5 km ad Est rispetto al paese di Villagrande Strisaili, la miniera di Torzera non risulta facilmente raggiungibile, in quanto i sentieri e le strade d'accesso sono alquanto disconnesse o addirittura scomparse. Anche questo sito minerario faceva parte di un permesso di ricerca risalente al 1928 per la ricerca di minerali di piombo, zinco, argento e ferro. Nel 1941 un più ampio permesso denominato Monte Fenarbu e rilasciato alla Soc. FIAT andava alla ricerca di molibdeno, pirite, ferro e piombo. Sono segnalate nell'area diverse gallerie.

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La miniera di Genna Arcèdili

Situata a Nord del lago alto del Flumendosa questa miniera è raggiungibile attraverso una strada sterrata che parte dalle case di Genna Arcedili. Questo permesso di ricerca nel 1928 era di proprietà della Soc. S.E.S di Cagliari che ricercava in un'area di 262 ettari minerali di piombo, zinco, argento, rame e ferro. E' segnalata nell'area una galleria ed un rudere.

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Altre miniere

Citiamo qui di seguito una serie di permessi di ricerca dai nomi curiosi ricadenti nell'area di Villagrande Strisaili; tali permessi erano attivi dai primi del '900 fino agli anni '50:

Attidorgiu (Pb, Zn, Cr,As), Baccu Eledili (Pb, Ag, Zn, Cu), Baccu Suilis (Pb), Bau 'e Mandara-Baccu Perdosu-S'Orciada (Pb, Ag, Zn, Cu), Bruncu Allumafogu (Pb, Ag, Zn, Cu), Cantoniera Pira de Onni (Pb, Zn, As), Gorbini (Pb, Ag, Zn, Cu), Isadulu (Pb, Ag, Zn, Fe), Mamascuriu (Pb, Ag, Zn, Fe), Miniera del Lago (Pirite, Pb, Zn, Cu), Pauli Gosti (Pb, Ag, Zn, Fe), Perintrigu (Fe, Pb, Ag, Zn), Rio Canale (Pb, Ag, Zn, Cu), Rio d'Argone (Pirite, Fe, Cu, W), Sa Mina (Pb, Ag, Zn, Cu), Sa Murta (Pb), Sa Puligosa (Pb, Ag, Zn, Cu), S'Abila (Pb, Ag, Zn, Cu), Scala (Ag, Pb, Fe, Zn), Sillazzu (Pb, Ag, Zn, Cu), Su Calabriche (Pb, Ag, Zn, Cu), Su Ligiu (Pb, Zn, Mn, Sb), Su Molimentu (Pb, Zn, As, Cu), Tedderi (Pb, Ag, Zn, Cu) .

Conclusioni

Le miniere di Villagrande Strisaili non saranno certo ricordate per i loro giacimenti minerari, ma comunque custodiranno sempre la storia antica del territorio.

Questa incatevole area dell'Ogliastra nasconde tra i suoi aspri rilievi granitici ed i suoi lussureggianti boschi un tesoro storico da non dimenticare.

I Minerali del territorio di Villagrande

Argento, Blenda, Calcite, Calcopirite, Galena, Limonite, Magnetite, Pirite, Pirosseni, Wollastonite.


Bibliografia

Archivio EMSA.

Relazioni sul servizio minerario anni 1880-1881-1882.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" - 1871.

BALDRACCO CANDIDO "Cenni sulla costituzione metallifera della Sardegna" – Torino, 1854.

ZOPPI G. "Miniere Ferrifere dell'Ogliastra".

AMAT DI SAN FILIPPO PAOLO "Ogliastra Mineraria".

VACCA ODONE ENRICO "Itinerario generale dell'Isola di Sardegna" - GIA Editrice, 1881.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Cagliari, Ed. Coedisar, 1994.

Carta Geologica 1:25.000, Foglio 219 Lanusei, 1960.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997

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