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(Miniere di Gonnosfanadiga - Villacidro)
Miniera di Nippis

Miniera di
Gonnosfanadiga - Villacidro

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Immaginate di essere un cercatore di indizi minerari e di ritrovarvi alle falde della Catena Montuosa del Linas tra i comuni di Gonnosfanadiga, Villacidro, Fluminimaggiore e Domusnovas alla fine dell'800, tra vette, fiumi, mufloni e panorami mozzafiato... questo è Nippis; Questa zona fu sede di un antico permesso di ricerca minerario per piombo, zinco e argento e raggiungerlo non doveva essere per nulla facile per un permissionario di fine '800; si accedeva alla zona attraverso mulattiere partendo dalla miniera di Fenugu Sibiri distante circa 3 ore di cammino e superando un dislivello di 600 metri, con l'aggravante che in zona vi era poco legname, poche sorgenti e la linea elettrica era distante svariati km.

Ora come allora la zona è impervia, raggiungibile solo per mezzo di fuoristrada partendo da Gonnosfanadiga in direzione Sud/Ovest, attraverso il canale di Fenugu per il quale si sale fino al sito minerario di Togoro e si prosegue fino a Genna Miratta (847 m) mediante una strada dissestata e poi verso Genna sa Xirra (855) dove sono presenti 3 abitazioni; arrivati in prossimità dell'ultima abitazione si lascia la macchina e si prosegue a piedi all'interno della area recintata dall'Ente Foreste, attraverso un rimboschimento a pini degli anni 70-80, in direzione di Muru Picciu dove emerge il filone quarzoso mineralizzato.

Dalla località di Muru Picciu (anch'esso sede di un permesso di ricerca), si scende mediante una strada sterrata nel fondo valle dove una mulattiera che compie un giro ad anello permette di attraversare l'area mineraria di Nippis.

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L'area nel periodo invernale-primaverile regala panorami mozzafiato e lo sguardo si perde a vista d'occhio oltre la costa Ovest; si aggiunga inoltre che nel periodo invernale l'area è ricca di acqua e non è difficile incontrare i mufloni allo stato brado.

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La Storia

Il permesso di ricerca Nippis per minerali di piombo, zinco e argento è molto antico e risulta citato anche da Quintino Sella nel suo importante lavoro Sulle Condizioni dell'Industria mineraria della Sardegna del 1871.

Il 15 luglio del 1912 venne accordato un permesso di ricerca al Sig. Giuseppe Cardia Brusco per minerali di oro, argento, nickel, cobalto, antimonio, rame, piombo, zinco, molibdeno e arsenico. A questo permesso ne seguì un altro datato 29 febbraio 1916 ai Sigg. Vincenzo Paulis, Alfonso Cardia, Ruggero Cardia, Ester Cardia, Luigi Porcella e Ing. Giovanni Grimaldi.

Nel 1920 e nel 1924 furono invece concessi 2 permessi di ricerca in regione Nippis rispettivamente al Sig. Daniele Barsi (rappresentato dall'Ing. Luigi Fiorentin) e al Sig. Salvatore Carta.

Altre ricerche minerarie furono effettuate ai primi del '900 dal Sig. Raimondo Canargiu di Gonnosfanadiga, il quale ottenne un permesso di superficie 370 ettari, i cui limiti erano: Monte Lisone (1094 m), Punta Mestu (1083 m), Genna sa Xirra (855 m), Punta Riu Purdeddus (1078 m), Punta sa Mandria (855 m) e Punta Perda de Gragiolas (915 m).

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A partire dalla fine dell'800 vennero realizzate 3 gallerie e diversi pozzetti e trincee; in particolare venne realizzato un ribasso lungo il rio Nippis lungo una trentina di metri che verso la fine si suddivideva in 3 rami; questo ribasso seguiva un filone quasi sterile con rare stelline di galena.

Un altro galleriozzo (galleria n. 1 rif. carta) lungo una quindicina di metri venne realizzato nella seconda mineralizzazione.

Nella terza mineralizzazione una galleria lunga anch'essa una quindicina di metri seguiva un filone a quarzo e limonite.

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Nei piazzali della prima e della seconda mineralizzazione vennero lasciati diversi quintali di minerale cernito con tenore in piombo pari al 15%, che si dice gente di Fluminimaggiore asportò abusivamente.

Nel 1955 una ricerca della Soc. Montevecchio stabilì che vista la povertà delle mineralizzazioni e la difficoltà di organizzare il lavoro in tale area impervia si sconsigliava l'interesse per tale permesso di ricerca.

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La Geologia e la Mineralizzazione

Tutta l'area in esame è costituita da scisti paleozoici cambro-ordoviciani intensamente metamorfosati e graniti ercinici; una direzione tettonica dominante è la Nord/Ovest - Sud/Est secondo la quale ricorrono i filoni quarzosi di Muru Mannu e Muru Picciu oltre alla valle del Rio Linas.

La mineralizzazione consta di esili filetti di galena con ganga quarzoso-baritica all'interno delle fratture della roccia; nella zona ne furono riconosciute 3:

La prima era costituita da esili e saltuarie tracce lungo i piani di frattura del filone di Muru Picciu che ha direzione Nord/Ovest - Sud/Est.

La seconda è costituito da un filettino di galena e barite diretto Nord 80° Ovest della potenza di di 3 - 4 cm.

La terza è un filetto di galena diretto Nord 70° Est della potenza di 1 cm.

La caratteristica più saliente di questa galena è di essere notevolmente stannifera; analisi del 1919 fornivano i seguenti valori: Pb: 14,80%; Cu: 0,40%; Zn: 0,10%; Sn: 0,03% il che corrisponde a un rapporto Sn/Pb di circa 2 Kg/tonn.

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La genesi del giacimento è sicuramente da ricondurre alla messa in posto del granito, causa di vari e intensi fenomeni di metamorfismo e della formazione di svariate fratture, alcune delle quali in comunicazione diretta con la camera magmatica.

E' probabile che la presenza delle fratture favorì la fuga di convogli magmatici mineralizzanti di tipo pneumatolitico-idrotermale; in particolare il filone Muru Mannu è probabilmente ospitato in una frattura certamente posteriore alla consolidazione del magma, poichè tronca gli stessi graniti.


I minerali di Nippis

Arseniuri di Nickel e Cobalto, Barite, Calcopirite, Ematite, Galena argentifera, Limonite, Molibdenite, Quarzo.


Questa scheda è stata realizzata anche grazie al prezioso aiuto di Gianni Lisci, autore di alcune foto pubblicate.


Bibliografia

Archivio EMSA-Progemisa

Archivio Storico Regione Sardegna Attività Estrattive

STARA P., RIZZO R., TANCA G.A. "Iglesiente e Arburese. Miniere e Minerali Vol. II" - EMSa - Ente Minerario Sardo.

SALVADORI I., ZUFFARDI P. "Su una manifestazione blendosa in area metamorfica (Muru Mannu - Oridda)" - Istituto Giac. Minerari Fac. Ingegneria Cagliari - 1960.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" - 1871.

VACCA ODONE E. "Itinerario dell'Isola di Sardegna" - GIA Edizione, 1881.

CUCCURU S.,CASINI L., NAITZA S. e altri "Structural and metallogenic map of Late Variscan Arbus pluton (SW Sardinia Italy)" - Università di Sassari e di Cagliari - 2015.

Carta Geologica in scala 1:50.000, Foglio n. 547, Villacidro.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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