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(Miniere di Salto di Gessa - Buggerru)
Miniera di Acquaresi

Miniera di
Salto di Gessa - Buggerru

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  14. Salto di Gessa (Buggerru)
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  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura
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La Storia

Il giacimento di Piombo e Zinco venne scoperto nel 1870 e dato in concessione alla Società inglese Gonnesa Mining L.t.d.

Nel 1930 pervenne alla Società Vieille Montagne, per poi passare alla Sapez, all'AMMI, alla SIM ed infine all'IGEA.

Agli inizi del '900 tale miniera contava 500 operai e produceva 1000 tonnellate di tout-venant (grezzo) all'anno. Il minerale estratto veniva prima trattato nella piccola laveria meccanica di Acquaresi e successivamente veniva convogliato mediante ferrovia elettrica nel porticciolo di Cala Domestica per essere imbarcato verso Carloforte.

La coltivazione era impostata principalmente sul giacimento Marx, raggiungibile da tutta una serie di gallerie disposte su più livelli (da 323 m. slm a -90 m). Il giacimento Marx venne coltivato utilizzando il metodo Sub Level Stoping. Per accedere ai giacimenti dall'esterno (q. 318 m. slm) veniva utilizzata una rampa lunga circa un km e con il 14% di pendenza. Per l'estrazione del minerale si utilizzava la galleria di Carreggio Ornella, percorsa da due treni Parkano con vagoni Gramby da 5 metricubi.

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Il corpo mineralizzato a solfuri di Piombo e Zinco era incassato nel calcare e aveva una potenza media di 40 metri ed una superficie di 6000 metriquadri.

Alla coltivazione intensiva non seguì la ripiena dei vuoti con la conseguenza che nel 1991 si verificarono dei fenomeni di subsidenza e in particolare un crollo imponente che costrinse alla chiusura della strada Buggerru-Masua per diversi mesi.

Fino agli inizi degli anni '90 la miniera produceva minerali di piombo e zinco collegata tramite la Galleria Ornella alla limitrofa miniera di Masua.

Il villaggio minerario ora è di proprietà di tre privati (Giuseppe Benizzi, Pietro Secci e Pino Secci) e attende da tempo di essere valorizzato.

Strutture principali della miniera di Acquaresi

Il villaggio dei minatori, la chiesa dedicata a Sant'Antonio, la direzione, l'ospedale, la piccola stazione ferroviaria, la laveria ed altri edifici che ospitavano gli impianti.

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Le macchine della miniera di Acquaresi

Scoop-tram = Toro 500 D Tamrock (pala caricatrice frontale con cucchiaia da 5 metricubi, per il marinaggio).

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Scoop-tram = L110 Shopf (con cucchiaia da 3,2 metri cubi, per il marinaggio)

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Treno Parkano per miniera.

Drilling jumbo = Paramatic MJM 21 Tamrock (perforatrice per fori paralleli con tre bracci a martelli E400, fioretti monoblocco da 1").

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Drilling jumbo = Minimatic Tamrock (perforatrice per fori paralleli a due bracci).

Fandrilling = Simba 300 (per la perforazione dei fori da mina).

Perforatrice Pireno a fori paralleli.

Raise borer= GBV 50 EH Korfmann (Fornellatrice).

Martello demolitore = Roxon B200 Murskauskone.

Escavatore = Mini devil Beltrami.

Esplosivo da mina = GD1.

Altre concessioni legate alla miniera di Acquaresi

Enna Murta (giacimento di Ferro concesso nel 1854 a U. Milo; Nel 1871 passò alla Società United Mines e poi alla Pertusola).

Pubuxeddu (giacimento di Piombo e Zinco concesso nel 1874 alla Società Gonnesa Mining Company; Nel 1893 passò alla Società United Mines e nel 1902 alla Pertusola).

Pala is Corrogas


Bibliografia

MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "Sardegna da Salvare. Storia, Paesaggi, Architetture delle Miniere" - VOL XIII. Nuoro, Ed.Archivio Fotografico Sardo, 2007.

MANCONI FRANCESCO "Le Miniere e i Minatori della Sardegna" - Silvana Editoriale, 1986.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" 1871.

Carta Geologica 1:25.000 Capo Pecora-Guspini, Foglio 224-225.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997

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