|
Vai alle miniere di: | (Miniere di Rio Ollastu (Burcei)) | Le miniere di | ||
---|---|---|---|---|
|
Questa importantissima miniera d'argento (Serra S'Ilixi = in sardo la cresta dei lecci) è ubicata a Nord - Est rispetto a Burcei ed è raggiungibile con mezzi appropriati (fuoristrada o Peak Up) dato che la strada non risulta in buone condizioni. Per accedere ai cantieri minerari è necessario raggiungere il Cuile Serra S'ilixi alla base del Monte Genis e sulle sponde del Riu Ollastu ciò che resta dell'antica miniera. Da questo sito è possibile raggiungere attraverso un impegnativo trekking, le altre miniere che si affacciano sul Riu Ollastu (Nicola Secci, Tacconis, S'arcilloni) percorrendo la famosa Via dell'Argento; questo famoso filone argentifero del Sarrabus racchiude un grande gruppo di giacimenti riccamente argentiferi con blenda, galena e fluorite ritenuto di origine idrotermale ercinica (periodo Permo-Carbonifero). In tempi recenti è stata proposta la teoria di un giacimento di tipo stratoide attribuibile al Siluriano. La Storia La miniera di Serra S'Ilixi (detta anche Bruncu Perdosu) fu esplorata già dalla fine dell'800 da esploratori locali, i quali vendettero presto i loro diritti all'Ing. Leon Gouin; quest'ultimo da Socio della Societè des Mines du Riu Ollastu ottenne la concessione nel 1888 e cominciò subito ad investire nella promettente miniera. Vennero costruiti ben 7 livelli di gallerie sotterranee, collegate con l'esterno da un pozzo di estrazione profondo 140 metri. La coltivazione alla ricerca dei filoni argentiferi non fu condotta in maniera occulata, anche perchè ben presto iniziarono a crearsi problemi legati all'infiltrazione delle acque del vicino Rio Ollastu; questi problemi di eduzione costrinsero la Società ad abbandonare i livelli più profondi, che erano anche quelli più ricchi in argento, con un conseguente danno economico per la Società stessa. La produzione maggiore si ebbe nel 1891 con l'estrazione di 176 tonn d'argento grazie al lavoro di 238 operai in cantiere. Ai primi del '900 la produzione era scesa a 2 tonn di minerali d'Argento e neppure il ritrovamento di altre sacche di minerali in località Niu Crobu e Concali convinsero la Società a proseguire i lavori. Dagli anni '30 in poi si susseguirono altre società tra cui l'ILVA Altiforni ed Acciaierie d'Italia, la Ferromin e la Rimisa che dal '53 al '57 compì una serie di ricerche che si rivelarono però infruttuose. Ora il sito presenta un fascino molto particolare, dovuto probabilmente anche alla solitudine del luogo; se non fosse per quei pastori che anno trasformato la fiera Direzione della miniera in un ovile, forse questo luogo sarebbe ancor più solitario. Oltre al già citato rudere della direzione, è possibile imbattersi in altre strutture, tutte intaccate dal tempo e dall'abbandono: segnaliamo un pozzo in muratura, occultato tra la vegetazione che nasconde un profondo baratro, le due polveriere, qualche altro bel caseggiato adibito probabilmente ad abitazione e le discariche. Altri permessi, ricerche e piccole miniere territorio di Burcei Bruncu Sa Terra Mala (Miniera di fluorite ubicata presso il Paesino di S. Gregorio all'altezza del bivio per Burcei (SS 125); vi si succedettero diversi proprietari dagli anni '50 fino al 1981 con la Società Mineraria Silius, che realizzarono 3 livelli di galleria, tuttora visibili. Bruncu Bentosu - Linnamini (miniera di solfuri, attiva nel 1920). Perdaxedu - Bruncu Passus (miniera di fluorite, attiva negli anni '50. Serra de S'edda (permesso di ricerca per solfuri del 1905). Pira Contini (permesso di ricerca per solfuri misti del 1881). Mitzolu de Serra (permesso di ricerca per solfuri misti dal 1907). Monte Idda (permesso di ricerca per Grafite). Arcu su Bentu (permesso di ricerca per Fluorite, dal 1924). Bruncu is Arangius - Sa Pirixedda (permesso di ricerca per minerali ferrosi e fluorite, dal 1922). I minerali di Serra S'Ilixi Argentite, Argento nativo, Barite, Calcedonio, Calcite, Cerargirite, Cerussite, Fluorite, Galena, Pearceite, Pirargirite, Pirite,Polibasite, Proustite, Quarzo, Sfalerite e Stefanite. Bibliografia MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "Sardegna da Salvare. Storia, Paesaggi, Architetture delle Miniere" VOL XIII. Nuoro, Ed.Archivio Fotografico Sardo, 2007. MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "La Miniera D'Argento di Monte Narba, Storia e Ricordi" - GIA editrice, Cagliari, 1989. STARA P., RIZZO R., TANCA G.A. "Iglesiente - Arburese, Miniere e Minerali Vol. 3" - Edizione associazione e gruppi mineralogici italiani. FADDA ANTONIO FRANCO"Sardegna, Guida ai tesori nascosti" - Ed. Coedisar, Cagliari 1994. FAA MAURIZIO "Le miniere argentifere del Sarrabus" - Bollettino bibliografico e rassegna archivistica e di studi storici della Sardegna : [quaderni del Comitato di Cagliari dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano]. - N.S., a. 5, n. 9 (1988)-. - Cagliari : [s. n.,1988]. DE CASTRO C. "Descrizione geologico mineraria della zona argentifera del Sarrabus" - pubblicata a cura del R. Ufficio Geologico. - Roma : Tip. Nazionale, 1890. - VII, 68 p., 6 c. di tav. ;+ 1 carta geologica. TRAVERSO STEFANO "Note sulla geologia e sui giacimenti del Sarrabus" - Torino : Casanova, 1890. - 57 p., + 1 c. geol. Carta Geologica 1:25.000 ,Foglio 226 Mandas, 1959. Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997. Questa pagina ? stata visitata 68257 volte |
home -- mappa -- chi siamo -- contatti
|