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Giorgio Carta | ||
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GIORGIO CARTA (Muore a Roma nel 2000) Giorgio Carta è stato uno dei piu grandi manager che abbia espresso l'Isola, padre dell'industria moderna del Sulcis. L'ingegner Giorgio Carta era nato ad Iglesias, era l'ultimo di tre fratelli cresciuti con severità e amore dal padre prematuramente vedovo, maestro elementare e professore di ginnastica stimato da tutti in Città. I fratelli Carta furono i primi a frequentare il Liceo Scientifico di Iglesias e, per continuare i propri studi, si trasferirono in continente: il maggiore, Mario, divenne prima ingegnere e poi tra i più eminenti professori d'arte mineraria della sua epoca. Il secondo, Bruno, frequentò l'Accademia Militare e fu tra i primi progettisti del radar italiano. Il minore, Giorgio, ragazzo aitante, elegante, finissimo xilografo (già a vent'anni esponeva le sue opere alla Biennale di Venezia), si laureò giovanissimo in ingegneria civile a Roma. Dal momento della laurea, lasciato lo sport e la passione per l'arte, cominciò l'avventura di ingegnere-lavoratore progettando e realizzando opere diversissime, sempre innovative e anticipatrici di scenari economici e industriali. Dopo la parentesi presso la Società Mineraria Monteponi, nel 1943, prese servizio come dirigente nella Carbosarda. Verso la fine della guerra, ancora in condizioni avventurose, riavviò la produzione delle miniere e ispirato dall'amico sardista Titino Melis, contribuì con entusiasmo alla rinascita della democrazia in Regione. L'organizzazione del lavoro delle miniere carbonifere del Sulcis, basata sopratutto sullo sfruttamento della risorsa umana lo colpì profondamente e, da quel momento, lo portarono ad avere sempre grande ammirazione e rispetto per gli uomini del sottosuolo, dal più umile al più alto in grado. Con queste idee entrò subito in contrasto con la Direzione Generale della società che, non potendo licenziarlo lo esiliò in un settore meno importante e più periferico del giacimento: il Cantiere di Seruci-Nuraxi Figus. Fu in quel periodo che, per la larghissima e manifesta superiore competenza, venne nominato Direttore Generale della Carbosarda. Con realismo e competenza, di fronte alle scarse prospettive del carbone sardo, progettò e realizzò quella che subito venne battezzata "Supercentrale". Questo impianto era stato concepito per bruciare carbone delle miniere così come veniva estratto dal sottosuolo, senza quindi passare in laveria, questo per valorizzare al massimo il combustibile locale. L'energia prodotta doveva servire per le industrie energivore e quella eccedente trasferita nella Penisola a mezzo di un elettrodotto sottomarino (SACOI); era il primo impianto nel mondo di quelle dimensioni ed era stato preceduto da un modesto collegamento tra l'isola di Gotland e la madrepatria Svezia. Questo sistema industriale fu realizzato a dispetto di tutto il mondo confindustriale italiano dell'epoca che era in fibrillazione per la nazionalizzazione dell'energia elettrica che sarebbe avvenuta durante la costruzione della "Supercentrale". Nel momento della nazionalizzazione dell'energia elettrica e del successivo passaggio della Carbosarda all'Enel, l'ingegner Giorgio Carta non passò all'Ente Elettrico, preferì rimanere in un piccolo ufficio di Roma con due o tre collaboratori; nel frattempo maturò altre grandi idee industriali pensando sempre alla Sardegna e ad Iglesias in particolare. Alla fine del 1967, dopo aver utilizzato i due anni precedenti a studiare in tutto il mondo l'industria dell'alluminio, con i proventi della nazionalizzazione della "Supercentrale" fece partire insieme i progetti di Alsar e Eurallumina (con rispettive centrali di produzione elettrica e di vapore). Quei progetti che aveva cercato di far realizzare ad altri, ancora una volta dimostravano che i Sardi, solo da se stessi possono vedere risolti i loro problemi; i lavori della nuova avventura iniziarono nel 1969 e gli impianti entrarono in esercizio alla fine del 1972. Successivamente, nel 1986, sostenne con passione il progetto della gassificazione del Carbone Sulcis, cui dette sostegno all'allora Presidente della Regione Mario Melis. Giorgio Carta si è spento a Roma nella primavera del 2000. Questa pagina è stata realizzata grazie al prezioso aiuto di Roberto Camedda, amministratore del Gruppo Facebook GAMS (Gruppo Archeologia Mineraria Sardegna). |
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