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Johann Georg Bornemann | ||
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JOHANN GEORG BORNEMANN Nato il 20 Maggio 1831 a Mühlhausen in Turingia, ultimogenito del mercante Georg Ludwig, dopo aver seguito privatamente gli studi elementari, frequentò, dal 1842 al 1850 il Ginnasio di Mühlhausen. nonostante l’indirizzo in questo Istituto fosse esclusivamente classico, e le professioni pratiche fossero del tutto trascurate, si sviluppò in lui, molto presto la passione per l’osservazione della natura, per cui dedicò le sue ore libere allo studio delle Scienze Naturali. Nell’autunno del 1850, conseguita la maturità, si iscrisse in Scienze naturali all’Università di Lipsia. Il primo anno era dedicato alla Chimica e alla Fisica, però il Bornemann, si dedicò con passione alla Geologia. I risultati del suo primo viaggio di vacanze, nel secondo semestre, apparvero sugli Annuari di Mineralogia di Leonhard e Braun (1851). Nell’autunno 1851 il Bornemann passò da Lipsia a Gottinga, per proseguire i suoi studi, per un anno, con Hausmann e Sartorius von Walterhausen, dopodichè passò a Berlino dove, nel quinto semestre, sotto la guida di Beyrich, G. Rose, Erman, e Al. Braun, completò i suoi studi geologici, fisici e botanici. Nella primavera del 1853 lasciò Berlino, si occupò, nella città natale di Mühlhausen di indagini microscopiche, si laureò nell’Agosto 1854 a Gottinga, completò molti lavori geologici e intraprese, nel Febbraio 1856, un lungo viaggio in Italia, per colmare le lacune ancora presenti nelle sue conoscenze geologiche, particolarmente sui vulcani di questo Paese. Nell’autunno del 1856 il Bornemann ritornò in patria dopo il felice e fruttuoso viaggio di studio, con lo scopo, di abilitarsi in una Università della Germania settentrionale. In occasione di un Convegno di ricercatori di Scienze Naturali a Vienna si sarebbe potuto verificare l’incontro per il suo futuro, ma lo scopo non fu raggiunto. Durante il viaggio di ritorno in Patria, il Bornemann ottenne un’offerta per una consulenza industriale, che gli permise di intraprendere un viaggio in Sardegna. In questa circostanza, le ampie connessioni e le attrazioni di questa isola ancora così poco studiata, furono il motivo perché il Bornemann nel 1857 percorresse, per tre mesi l’Isola di Sardegna, e accanto alle altre osservazioni dedicò particolare attenzione specificatamente agli importanti filoni minerali e all’incipiente industria mineraria. Ulteriore seguito di questo viaggio fu la creazione di una società mineraria a Parigi: la Société Civile des Mines d’Ingurtosu et Gennamari. La società, costituita interamente da capitalisti francesi, nominò come Presidente del Consiglio di Amministrazione l’Ingegnere tedesco J. G. Bornemann. La gestione della miniera di Ingurtosu venne affidata a un gruppo di dirigenti e ingegneri tedeschi capeggiati, a partire dal 1866, dall’ingegner Hoffman. Essi curarono l’avanzamento dei lavori fino al 1870, anno in cui la necessità di nuovi mezzi finanziari spinse la società francese a ricercare nuovi soci. Si costituì in quell’anno a Parigi la Sociétè Anonyme des Mines de Plomb Argentifère de Gennamari et d'Ingurtosu. Con i nuovi capitali fu realizzato un nuovo sistema di eduzione delle acque basato sull'impiego di pompe meccaniche e una ferrovia a scartamento ridotto, per portare il minerale dalle laverie al pontile di Piscinas, presso il quale sarebbe stato imbarcato per il porto di Carloforte. Le miniere di Gennamari e Ingurtosu si rivelarono molto redditizie fin dai primi anni del loro sfruttamento. A partire dal 1871 si produssero annualmente circa 3.000 tonnellate di galena con una forza lavoro di 600 operai. Nel 1875 entrò in esercizio il primo pozzo di estrazione, Pozzo Ingurtosu, ubicato nel luogo in cui adesso si trova Piazza Cantina, lungo il filone omonimo; il pozzo era azionato da una macchina a colonna d’acqua. Negli stessi anni si dette inizio alla costruzione del Palazzo della Direzione di Ingurtosu. La costruzione dell'edificio durò diversi anni, durante i quali si apportarono numerose variazioni al progetto originario; I lavori vennero conclusi dall'Ing. Viktor Bornemann, direttore della miniera dal 1884 al 1894. La Società, come ci racconta Quintino Sella in visita ad Ingurtosu nel 1882, si distinse fin dai primi anni di attività per l’attenzione verso le maestranze, provvedendo alla costruzione di alcuni alloggi a bocca di miniera. Nel 1895 si costruì un acquedotto derivando l'acqua potabile da una sorgente che sgorgava dai graniti locali e furono allestite delle condotte per portarla ai piazzali ed alle abitazioni. Nel 1896 vennero installate le linee telefoniche di Gennamari, Bau, Naracauli e Piscinas, tutte facenti capo ad Ingurtosu. Nel 1898 nuovi rilevamenti di minerali accertarono la presenza di un corpo filoniano di dimensioni maggiori rispetto a quello sfruttato sino ad allora. Questa scoperta da una parte rappresentò una grande occasione di ampliamento produttivo, dall’altra sancì la fine della gestione della Societé Civile des Mines d’Ingurtosu e Gennamari che, in seguito alla crisi nella vendita dei metalli iniziata nel 1894, si era fortemente indebitata con la metallurgica Pertusola Ltd. Questa era nata nel 1857 nella baia di Pertusola, ubicata nel Golfo di La Spezia, dove venne costruita una fonderia che ricavava piombo dei giacimenti provenienti da Caniparola e dai giacimenti minerari di Gennamari-Ingurtosu e della miniera di San Giovanni, tra Iglesias e Gonnesa. L’unico modo per poter sfruttare le nuove risorse fu quello di vendere, nel 1899, gran parte del pacchetto azionario alla società britannica di Pertusola, il cui maggior azionista, nonché Presidente, era l’inglese Lord Thomas Allnutt Brassey. Dopo che il Bornemann aveva viaggiato ininterrottamente per tre anni, in Italia, Francia e Germania, si sposò nel Febbraio 1959 con la vedova di suo fratello maggiore che era morto, nel 1855, lasciando tre bambini, e scelse Lipsia come residenza. Gli anni successivi vennero dedicati parte alla famiglia e parte ai frequenti viaggi in Sardegna, quando gli affari lo richiedevano. I lavori scientifici tuttavia non finirono nell’oblio, e non appena gli altri rapporti lo permettevano Bornemann costruì a Eisenach, nell’anno 1861 una casa di campagna, per passarvi gran parte dell’anno, scegliere e esporre i materiali raccolti, e potersi abbandonare del tutto indisturbato ai suoi studi di scienze naturali. Ancora, nell’anno 1864, il Bornemann si trasferì a Eisenach, dove aveva acquistato estese proprietà. L’apertura delle stesse all’edilizia, la partecipazione alla direzione delle imprese minerarie sarde, che richiesero in progresso ripetuti viaggi in Sardegna e in Francia, così come la fondazione di una società per azioni per la fabbricazione di mattoni e tegole a Eisenach, impegnarono, in seguito, il Bornemann al punto che non ebbe più tempo da dedicare alla sua attività di scrittore; Nonostante ciò il Bornemann fu comunque attivo nel campo scientifico, e per l’ampliamento delle sue collezioni politematiche, coinvolse il figliastro e successivamente anche suo figlio primogenito. Queste collezioni. oggetti da tutti e tre i regni della Natura, ed in particolare anche il grande Erbario, attualmente è incorporato nel Museo Haussknecht di Weimar, che alla fine era diventato così copioso che il Bornemann, nell’anno 1882 si vide costretto a costruire un'apposita ala della sua abitazione. Con l’istituzione dell’Ufficio Geologico territoriale prussiano il Bornemann intraprese la compilazione delle carte speciali geologiche dei territori circumvicini di Wutha e Perka. Capitò anche, in quel tempo, la scoperta e la coltivazione sistematica di un insediamento dell’età della pietra, nel terreno della già citata fabbrica di mattoni e tegole non lontano da Eisenach. Dagli anni ottanta iniziò un periodo di grende produzione scientifica: La raccolta delle carte geologiche Wutha e Perka diede l’occasione per una completa serie di pubblicazioni che apparvero, parte nell’Annuario del Reale Ufficio Geologico territoriale prussiano, parte nel Giornale della Società Geologica tedesca, e parte indipendentemente. Contemporaneamente il Bornemann si occupò anche della geologia della parte sud ovest dell’isola di Sardegna, in particolare del suo sistema di stratificazione Cambrica. La ricca collezione mineralogica, geologica e paleontologica di Bornemann è stata trasferita nell’Università di Halle. Dopo la morte di sua moglie, nel 1889, che gli aveva dato sette figli, il Bornemann si sposò per la seconda volta nel 1891. Subito dopo gli si aggravò in modo serio una precedente sofferenza cardiaca che, dopo numerosi pesanti attacchi spezzò, il 5 Luglio 1896, la vita di questo geniale e poliedrico personaggio. Ricerca storica: Roberto Camedda per Gruppo Archeologia Mineraria Sardegna. DATI: Il periodico direzionale “Il Minatore” della miniera di Gennamari-Ingurtosu. Aspetti logistici, sanitari, sociali e tecnologici negli anni 1927-1929 – Dott.sa Carla Lampis. Johann Georg Bornemann, scienziato poliedrico - Paolo Amat di San Filippo. |
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