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(Miniere di Fluminimaggiore)
Miniera di Antas

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Fluminimaggiore

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  10. Iglesias-Gonnesa
  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
  12. Monte Arci (Pau)
  13. Sulcis (alto e basso)
  14. Salto di Gessa (Buggerru)
  15. Barbagia - Alto Sarcidano
  16. Gerrei - Parteolla
  17. Monte Albo (Lula)
  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura

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La miniera di ferro di Antas è ubicata a circa 2 km di distanza dal Tempio punico-romano, ed è facilmente raggiungibile utilizzando una strada sterrata che partendo dal parcheggio del Tempio raggiunge i cantieri della più nota miniera di Baueddu. La miniera di Antas è conosciuta dai Fluminesi come Sa miniera de sa FIAT, proprio perchè fu di proprietà della società italiana a metà del '900.

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La Storia

Negli anni '40 era vigente un permesso di ricerca per minerali di ferro: i lavori consistevano in brevi assaggi superficiali.

Dal 1941 al 1955 il permesso di ricerca era affidato alla ditta Riccardo Massole & Co. sempre per conto della Società FIAT.

Nel 1944 erano state effettuate delle ricerche in località Spirito Santo.

Il 7 febbraio del 1959 la Società FIAT chiese la conversione del premesso di ricerca in concessione mineraria: il nome della concessione era "Antas-Rio Maccioni". Erano inoltre presenti diversi cantieri: Camuri I, Camuri II, Canale Figus, Is Annunis, Tempio, Antas e Ovile; furono scavati 10 livelli sotterranei per una potenza totale pari a 6 km.

Nei primi anni '60 vennero effettuati dei lavori di coltivazione: alla quota 529 del cantiere Is Annunis, nei sottolivelli delle discenderie Camuri e Seddargia, nei sottolivelli dei cantieri FIAT Ovest ed EST; tutti questi lavori diedero scarsi risultati.

Nel 1963 i lavori si concentrarono nel livello XI a quota 412 slm e nel livello X a quota 440 metri slm, quest'ultimo lungo 760 metri.

In data 8 aprile 1964 la Società Fiat presentava domanda per la sospensione dei lavori per i successivi 2 anni: tale decisione era motivata dal fatto che erano presenti notevoli quantità di minerale abbancato nei piazzali della miniera ed anche per l'impossibilità di utilizzare il minerale di Antas in altri impianti siderurgici che non fossero quelli della Società Concessionaria; difatti il minerale di Antas oltre ad avere un basso tenore di ferro (limonite ed ematite), conteneva anche impurezze di piombo, zinco e rame.

Così come richiesto dalla Società FIAT, i lavori vennero sospesi fino al giugno del 1965 e nella miniera furono eseguiti solo lavori di manutenzione; qualche anno dopo la miniera venne abbandonata.

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Il Giacimento

La Sardegna presenta diversi e importanti giacimenti ferriferi, come quelli di magnetite nel Sulcis, quelli a ematite e limonite dell'Iglesiente e dell'Ogliastra, o quelli a siderite e limonite della Nurra.

La zona più ricca era sicuramente quella dell'Iglesiente, che poteva contare anche sugli apporti di minerale del Sulcis e del Fluminese, questi ultimi contenenti i più pregiati minerali ferriferi Sardi.

Infatti nel Fluminese, in particolare nella valle di Antas emergevano 2 filoni strato ad ematite parzialmente limonitizzata, ospitati nelle rocce del Cambriano, tra le arenarie e il calcare metallifero; lo studio dell'area portò a ritenere che la genesi del giacimento fosse di tipo Sinsedimentaria.

Da altri studi geologici si evidenzia che le arenarie emergenti presso il Rio Antas si presentano fortemente dislocate con intercalazioni di calcare ad archeociatidi e filoni porfirici.

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Ora la miniera di Antas risulta abbandonata e quel che resta degli scavi minerari è occultato dalla fitta vegetazione; lungostrada si trovano alcuni edifici, fra cui la cabina elettrica. Altri edifici posti al centro della valle sono stati trasformati in ricovero per gli animali.

I Minerali di Antas

Ematite, Limonite, Pirite.


Bibliografia

Archivio Massimiliano Carboni

STARA P., RIZZO R., TANCA G.A. "Iglesiente - Arburese, Miniere e Minerali, Vol 1" - Edizione associazione e gruppi mineralogici italiani.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Cagliari, Ed. Coedisar, 1994.

FOIS SALVATORE "I giacimenti ferriferi della Sardegna" - Quaderni di Sardegna Nuova, n. 6, febbraio 1950.

SALVADORI I., URAS I. ZUFFARDI P. "I giacimenti minerari nel paleozoico Sardo" - Guida alla geologia del paleozoico Sardo - Guida Geol. Reg. Soc. Geol. It. - 1982.

MARCELLO ALBERTO "Bibliografia geo-mineraria del cambro-ordoviciano inferiore della Sardegna" - Cagliari, Ed. Fossataro, 1968.

Carta Geologica 1:25.000 Capo Pecora - Guspini, 224-225, 1958.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997

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