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Le Sconosciute Miniere del Territorio di Siliqua La Geologia Il territorio del comune di Siliqua è caratterizzato da rocce di differente origine ed età: si alternano infatti antiche rocce del paleozoico con rocce e sedimenti più recenti. A Nord-Est rispetto al paese affiorano antiche arenarie del Cambro-Ordoviciano e argille e arenarie rosse dell'Eocene; ad Est emergono le piroclastiti oligo-mioceniche e le lave dacitico-andesitiche dei vulcani che le hanno prodotte, circa 30 milioni di anni fa. Foto sopra: stralci geologici del territorio di Siliqua. A sud rispetto al paese, in direzione di Narcao si incontrano altre antiche formazioni rocciose in parte metamorfiche, ascrivibili al Paleozoico; E' proprio in quest'ultima regione del territorio di Siliqua che si concentrano numerose ricerche minerarie, poco conosciute. Foto sopra: stralcio geologico del territorio di Siliqua (le frecce indicano alcune località minerarie). Infatti queste antiche rocce ospitano filoni quarzosi (di origine idrotermale) mineralizzati prevalentemente a ferro, bario e solfuri vari. Parte di queste mineralizzazioni è stata coltivata da piccole miniere, di cui ora si è persa quasi del tutto la memoria; le miniere più conosciute, al limite del territorio di Siliqua con il comune di Narcao sono quelle di Mitza Sermentus e Trubba Niedda , inglobate a metà del '900 nella concessione della miniera di Rosas: erano miniere di piombo, zinco e argento. Foto sopra: ruderi e panoramica della miniera di Truba Niedda (a sinistra); scavi e panoramica di Monte Orri-Mitza Sermentus (a destra). La Storia Già verso la fine dell'800 erano presenti nel territorio di Siliqua diverse esplorazioni minerarie, e di questo ce ne parla Quintino Sella, nel suo celebre trattato sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna: egli cita le esplorazioni di Gutturu Maria, Is Alinus, Mutzioni Abruxau e Campanasissa: in particolare quest'ultima località è posta lungo la provinciale 293 per Narcao, e nel 1921 era vigente un permesso di ricerca per minerali di piombo, rame, ferro e zinco; nella miniera di Campanasissa vi lavorò anche il Sig. Giovanni Camedda di Villaputzu con il figlio Ennio il quale ricorda grandi trincee, qualche scavo ed un piccolo edificio utilizzato sia come magazzino, ma anche come abitazione precaria. Fino al 1921 nel territorio di Siliqua erano presenti numerosi permessi di ricerca, la maggior parte dei quali concentrati attorno all'area ora occupata dalla Diga di Bau Pressiu: Arcu Trillanu ( Pb, Cu, Fe, Zn, Ag ), Conca Carrogas ( Pb, Cu, Fe, Zn, Ag ), Cuccuru Murdegu ( Pb, Cu, Zn ), Flumini Adamu ( Pb, Cu, Fe, Zn, Sb ), Gutturu Linnamini ( Pb, Cu, Fe, Zn, Ag ), Gutturu sa Perda ( Pb, Cu, Fe, Zn, Mn ), Punta Lurdagu ( Pb, As, Zn ), Sa Trubixedda ( Pb, Cu, Fe, Zn, Ag ), Sedda sa Ruxi ( Pb, Cu, Fe, Zn, Ag ) e Serra Canissoni ( Pb, Cu, Fe, Zn, Sb ). Altra miniera ricadente nel territorio di Siliqua è quella di Su Argedu, posta tra i rilievi di Gutturu Mannu e Gutturu Maria; questa miniera di barite ricadeva nel permesso di Rocca sa Pibera e già ai primi del '900 era sede di piccoli lavori minerari (pozzetti e gallerie). Nel 1958 venne rilasciato ai Sigg. Antonio e Pietro Caredda un permesso di ricerca per piombo, zinco, ferro e bario. Nel 1960 il permesso passò al Sig. Vincenzo Pisu il quale ricercava piombo e bario. Di questa piccola miniera raggiungibile dalla strada provinciale 293, all'altezza del km 39 circa, è rimasto ben poco, ma tuttavia essa risulta particolarmente pericolosa; infatti nella ristretta area mineraria è facile imbattersi in pericolosi fornelli e pozzi aperti, per nulla segnalati ed occultati dalla vegetazione: la pericolosità non risiede solo nella caduta accidentale che potrebbe coinvolgere gli animali, ma anche gli escursionisti che si dovessero inoltrare in questa parte di territorio. Si segnala anche la presenza di una galleria aperta, di qualche piccolo scavo e di pochi cumuli di minerale, ossidi di ferro e barite. Foto sopra: gallerie, scavi e pericolosi fornelli di Su Argedu. A Sud di Bau Pressiu erano attive diverse ricerche minerarie; nel 1959 era presente una concessione per fluorite della Montecatini Edison e successivamente vi lavorò anche la Soc. Baroid International alla ricerca di barite. Sempre in ques'area, più precisamente sotto il rilievo di Murru de is Sinnibiris, in direzione del rilievo di Truba Manna era presente una miniera di barite, probabilmente ricadente nel permesso di ricerca detto Sa Trubixedda. Foto sopra: panoramiche dell'area mineraria posta sotto Punta Murru de is Sinnibiris. Relativa alla metà del '900 è la miniera di Ega de is Frissas, detta anche Sa Rocca: miniera di ferro attiva nel periodo prebellico, era di proprietà della Soc. Breda, ed era suddivisa in cantieri bassi e alti, dotata di teleferica e di vagoncini per il carico del minerale. Tale miniera è raggiungibile da Campanasissa, attraverso un strada bianca; l'area mineraria prende il nome anche di Terraciu o Gutturu Pau e cessò i lavori minerari nel 1943. Foto sopra: ruderi della miniera di ferro di Sega is Frissas-Terraciu. Negli anni '60 nel territorio di Siliqua erano attivi anche i permessi di ricerca di Cuccuru Murdegu accordato alla Baroid International Spa per minerali di bario; il permesso minerario di Medau Baccu su Truncu accordato al Sig. Congiu Luigi per minerali di piombo, zinco ferro e bario; il permesso Zinnigas accordato alla S.A.M. Spa relativo alle acque minerali, le quali essendo incluse fra i minerali di prima categoria rientrano nell'ambito minerario. Sempre presso la località Zinnigas era presente una miniera di barite, posta dove ora sorge lo stabilimento per la produzione delle acque minerali. Conclusioni Le miniere di Siliqua non possono certo competere con le più importanti realtà minerarie del Sulcis, dell'Iglesiente e dell'Arburese, ma raccontano comunque una storia inedita o poca nota di un territorio; è la storia di coloro che hanno esplorato tale territorio o ci hanno lavorato come minatori: perdere questa storia significa perdere parte della memoria storica del luogo. I Minerali del territorio di Siliqua Andradite, Anortoclasio, Autunite, Azzurrite, Emimorfite, Epidoto, Galena, Gummite, Hedembergite, Ilvaite, Malachite, Metatorbernite, Olivina, Orneblenda, Pirite, Quarzo, Torbernite. Bibliografia Archivio Documentale Miniera di Montevecchio. SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" - 1871. FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Cagliari, Ed. Coedisar, 1994. Carta Geologica 1:50.000, Foglio 556 Assemini, 2009. Carta Geologica 1:25.000 Capo Pecora - Guspini, 224-225, 1958. Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997 Questa pagina ? stata visitata 65506 volte |
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