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Le Sconosciute Miniere del Territorio di Arzana Il territorio di Arzana è disseminato di piccole e poco note miniere che ricercavano minerali ferrosi e solfuri in tempi remoti; sebbene queste antiche miniere coltivassero giacimenti minerari interessanti dal punto di vista del tenore, l'attività mineraria fu alquanto saltuaria, e molti ricercatori locali si alternarono alla guida dei lavori fino alla constatazione della limitatezza dei giacimenti stessi. La Geologia Dal punto di vista geologico il territorio attorno alla paese di Arzana è caratterizzato da una potente formazione scistoso-metamorfica siluriana, che ospita banchi e lenti carbonatiche mineralizzate. Questa formazione siluriana venne intrusa e metamorfosata dai graniti ercinici che caratterizzano il territorio; emergono inoltre i filoni di porfido che attraversano frequentemente i graniti e le formazioni scistose. Esiste una particolare correlazione tra i filoni di porfido rosso e le lenti carbonatiche che ospitano le mineralizzazioni; è probabile che le manifestazioni filoniane porfiriche furono la causa della formazione delle mineralizzazioni, infatti solo nel caso della miniera di Genna e' Contu la mineralizzazione non si trova in prossimità dei porfidi. Tali mineralizzazioni sono caratterizzate prevalentemente da: magnetite, pirite, blenda e galena con subordinate, ematite, pirrotina, calcopirite, melnicovite e fluorite; oltre a questi minerali ricorrono anche la goetite, gli ossidi di ferro e di rame. Le Miniere Le miniere distribuite sul territorio di Arzana sono molteplici, e di alcune rimane poca traccia; citiamo le più importanti in base alla posizione geografica: ad Est rispetto al paese, lungo la S.S. 385 è possibile trovare traccia delle miniere di Genna Contu - Bacu Furau; a Nord-Est le più note miniere di Bruncu Cardosu, Monte Idolo (o Idollo) e Monte Oro situate sul grande rilievo montuoso che sovrasta il paese; a Sud la miniera di Cuccuroni lungo la strada per Elini; ad Ovest le antiche miniere di Sa Ferrera (o sa Ferrela), Niddai e Su Ludas. Quintino Sella nel suo celebre trattato cita la presenza di miniere di ferro attive nel territorio di Arzana già dal 1615; il minerale estratto veniva imbarcato nella spiaggia della torre di Arbatax o nel porto di Tortolì. I minerali estratti provenivano probabilmente dalla miniera di Arredabba, che però nel 1763 risultava già chiusa. Nel 1764 il Conte Castillo, a capo di una società mista di Sardi e Continentali ottenne il privilegio di lavorazione della miniera di ferro di Arzana chiamata Cava della Calamita e di quella di Monte Narba nel Sarrabus; in questo periodo venne costruita anche una grande fonderia, vennero chiamati dal continente mastri operai e fonditori, ma il luogo malsano e la cattiva gestione dell'opificio portarono alla chiusura nel 1770. Nel 1812 a Est-Sud-Est rispetto ad Arzana, in località detta Ercurai era stata scavata una trincea lunga 6 metri e profonda 4 metri per la ricerca di minerale piombifero e argentifero. In tale periodo erano note anche le mineralizzazioni a piombo argentifero e rame di Monti Oro, quelle ferrifere di Sos Frailes e di Monte Pruna. Nel lontano 1881 erano attive diverse esplorazioni nel territorio come quelle di: Eredili (rame), Funtana de Elini (ferro), Monti Oro - Perdas de Fogu (galena argentifera), sa Ferrela (ferro), San Giovanni Tulo, Urculai e Nieddai (galena argentifera). La miniera di Genna Contu Tale miniera è facilmente raggiungibile dalla strada S.S. 389, in quanto posizionata presso la stazione di Villagrande, a Sud del lago Flumendosa; posta circa al km 174,5 lungo la S.S. 389 la miniera di Genna 'e Contu è nota anche con il nome di Bacu Furau di cui esisteva un permesso di ricerca. In questo sito si rinveniva una mineralizzazione filoniana a fluorite in ganga quarzosa, ed una lente mineralizzata a prevalente magnetite. Quest'area mineraria fu attiva come esplorazione per minerali di ferro già nel 1881, mentre dal 1918 al 1940 per la ricerca di piombo e zinco; vi si realizzarono una galleria in direzione ed una trincea; era presente anche una galleria al livello -26,75 m. slm collegata alla galleria in direzione mediante fornello. La miniera di Bruncu Cardosu - Monte Idolo (o Idollo) Il massiccio roccioso che sovrasta il paese di Arzana ed in particolare il versante Est che arriva a lambire la strada S.S. 389 fu sede di diversi lavori minerari in passato. Il massiccio montuoso che raggiunge quota 1240 metri è in gran parte coperta da boschi di conifere che hanno nascosto le tracce del passato minerario; aggiungiamo che la strada che permetteva di raggiungere i cantieri minerari partendo dalla S.S. 389 risulta inaccessibile da una quindicina di anni, ne consegue che per avvicinarsi ai siti minerari risulta necessario possedere un fuoristrada ed addentrarsi tra le tante strade sterrate che solcano il monte. I lavori minerari realizzati nella località di Bruncu Cardosu consistevano in due discenderie, una galleria in traverso banco e numerosi pozzetti di ricerca, realizzati negli anni 1938-40 dalla Società Monteponi. Questi lavori tendevano a mettere in luce le lenti mineralizzate (tipo skarn) costituite prevalentemente da: magnetite, ematite, pirite, blenda, galena e calcopirite. In direzione nord rispetto a Bruncu Cardosu, a poche centinaia di metri erano presenti altre lenti mineralizzate che furono coltivate in passato. La miniera di Sa Ferrera Ubicata a Sud-Ovest rispetto al paese di Arzana, questa antica miniera è raggiungibile mediante la strada vicinale di Piscina Niedda; immersi nella boscaglia sono presenti diversi scavi e pozzetti privi di qualunque protezione; si incontrano inoltre tre ruderi costruiti con piccoli blocchi di granito squadrato. La pericolosità di questo sito è provata anche da un storia paesana che narra di un servo-pastore caduto (o addirittura spinto!) in un pozzo minerario in cui trovò la morte: erano gli anni 60 e la miniera risultava chiusa da tempo. La miniera di Cuccuroni A sud rispetto ad Arzana, presso il cimitero del paese, in località Cuccuroni era presente una mineralizzazione vicino ad un grosso filone di porfido rosso; i minerali più frequenti erano la magnetite, la pirite, la blenda, la galena e la calcopirite. Di questa miniera rimane l'imbocco superiore con la relativa discarica, mentre l'imbocco inferiore che era posto all'altezza della strada per Ilbono è stato chiuso. Conclusioni Le miniere di Arzana non possono vantare un passato glorioso, come quello di alcune aree minerarie dell'Arburese e dell'Iglesiente, ma sono importanti perchè la loro storia ha radici profonde; come abbiamo precedentemente descritto già nel 1600 erano attive diverse miniere di ferro in questo territorio; aggiungiamo inoltre che un discorso a parte meriterebbe l'antica fonderia di Arzana. Il bel territorio diviso tra alti rilievi, zone degradanti verso il mare di Arbatax o verso il Lago del Flumendosa, zone fittamente boscose presenta tutte le caratteristiche essenziali per essere inclusa tra le principali tappe turistico-naturalistiche della Sardegna. I Minerali del territorio di Arzana Anfiboli, Blenda, Calcite, Calcopirite, Covellina, Cubanite, Diopside, Ematite, Epidoti, Florite, Galena, Goetite, Granato, Limonite, Magnetite, Melnicovite, Orneblenda, Pirite, Pirosseni, Plagioclasi, Wollastonite. Bibliografia Archivio Documentale Miniera di Montevecchio. SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" - 1871. BALDRACCO CANDIDO "Cenni sulla costituzione metallifera della Sardegna" – Torino, 1854. DEMURO P., URAS I., VIOLO M., ZUFFARDI P. "Considerazioni genetiche sui giacimenti stratoidi sardi a Solfuri- nota2: alcuni giacimenti della zona di Arzana (Ogliastra)" – Symposium - Problemi minerari della Sardegna - Ass. Mineraria Sarda, ottobre 1965. VACCA ODONE ENRICO "Itinerario generale dell'Isola di Sardegna" - GIA Editrice, 1881. FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Cagliari, Ed. Coedisar, 1994. Carta Geologica 1:25.000, Foglio 219 Lanusei, 1960. Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997 Questa pagina ? stata visitata 66933 volte |
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