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Il territorio di Tertenia è stato oggetto di ricerche minerarie fin dall'antichità, sia nella sua parte più interna con le miniere di Bacu Talentinu e Bau Arenas che nella zona costiera, la marina, dove si alternaro nel tempo diverse ricerche per minerali baritici. La maggior parte di queste ricerche minerarie avendo uno sviluppo limitato è stato cancellato col tempo o inglobato all'interno di proprietà private; altre come le miniere di Barisoni e Santoru risultano ai limiti della marina di Tertenia, già in territorio di Loceri e di Lanusei. Miniera di Santoru La miniera di Santoru è ubicata in una vasta area a sud della costa di Tertenia; sono ancora presenti molte testimonianze di questa miniera, anche se molto è all'interno di una proprietà privata, dove vengono allevati animali. Il villaggio di Santoru è posto presso la costa e ospitava varie abitazioni fra cui anche l'azienda di allevamento del direttore della miniera; non lontano dal villaggio era stato costruito anche un porticciolo per il carico del minerale su nave di cui ora restano i ruderi; si cercò di sfruttare la conformazione naturale dell'insenatura di Porto Santoru. Anticamente era presente anche un'altro porticciolo d'imbarco, costruito in legno più a Nord rispetto al nuovo, che si chiamava Porto Santoru vecchio. Dalle case di Santoru, mediante una strada sterrata è possibile raggiungere le abitazioni di Santoru de Susu, che ospitavano la casa del direttore delle miniere: Enrico Pernis. Dalle case di Santoru de Susu si raggiungono i cantieri minerari che ricercavano i filoni baritici di cui è disseminata l'area. In particolare l'area di Santoru - Sa Canna era notà già dalla metà del 1800, in quanto citata dal Baldracco per la presenza di un deposito di minerali di ferro, del egli diede solo notizie frammentarie. In tale area risulta attivo negli anni dal 1918 al '21, un permesso di ricerca per minerali di piombo, zinco e ferro a nome di tale V. Usai di Lanusei. Negli anni 30 il permesso passò al Sig. Ernico Pernis il quale fece eseguire lavori a giorno e lavori di approfondimento del ribasso Santoru e fece scavare trincee nei filoni detti "Fois" e "Santoru"; Nel 1938 i lavori interessarono anche il Cantiere Bassano. Negli anni dal '57 al '59 la Società Spa Mineraria Santoru di Cagliari eseguì ricerche per barite in località Arcu su Linu dove esplorò la mineralizzazione con gallerie disposte su 3 livelli per oltre 1 km di lunghezza: la mineralizzazione si dimostrò discontinua e di potenza minore in profondità. Nel 1964 la stessa società ottenne la concessione per minerali di bario per un'area di 171 ettari. Dall'82 al '91 la Progemisa eseguì ricerche nell'area. Miniera di Barisoni La miniera di Barisoni è ubicata a monte dell'omonima frazione, a sud della marina di Tertenia ed è facilmente raggiungibile da una strada sterrata; i lavori di questa miniera sono ora difficilmente visibili, in quanto occultati all'interno di proprietà private o chiusi per questioni di sicurezza. In località Barisoni furono vigenti diversi permessi di ricerca a partire dagli anni '20 col nome di "Riu Donnulu" e "Riu Corrovoni" che ricercavano piombo, zinco, rame, ferro, argento e altri minerali. Dal 1929 al '30 ebbe il permesso il Sig. Enrico Pernis di Cagliari, il quale ricercò bario, fluoro, argento e piombo in un'area di 82 ettari; negli anni '30 vennero eseguiti lavori nei filoni "Fois" e "Santoru" e venne prolungata la galleria Barisoni. Lo stesso permissionario deteneva nel 1957 e nella stessa area il permesso di "Su Prettu" per minerali di bario, fluoro, piombo, zinco. Dal 1959 al '60 si interessò dell'area la Soc. Spa Bario e Derivati di Milano. Dal 1982 al '91 la Progemisa eseguì lavori di prospezione e sondaggi nell'area. Miniera di Saralà Nell'area di costa che va dalla Torre di San Giovanni di Saralà fino alla localià di Foxi Manna si alternarono a partire dagli anni '20 molti permessi di ricerca che possono essere ricondotti alla miniera di Saralà; di questa miniera venne rilasciata la concessione mineraria in perpetuo per minerali di bario, al Sig. Enrico Pernis il 12 febbraio del 1932. A tale concessionario rimase intestata la miniera fino al 1962 quando subentrò la Soc. Salbar Sarda di Cagliari che la ebbe in concessione fino al 1974. I lavori consistettero in pozzetti, gallerie, trincee e venne costruito anche un pozzo, il pozzo Enrico, nel cantiere Pernis. Il minerale estratto veniva cernito sul piazzale della miniera, trattato con una serie di crivelli inglesi e quindi inviato a Foxi Manna per essere imbarcato, direzione porto di Cagliari. Tra il '59 e il '63 la Soc. Salbar deteneva anche il permesso di ricerca Erbeis per minerali di bario e fluoro. Nelle vicinanze erano anche attivi i permessi di ricerca di Nuraghe Aleri di proprietà del Sig. Enrico Pernis dove si esploravano 2 potenti filoni baritici, di Bruncu Guardia Manna di proprietà di Sorrentino e Soci e Punta Moros della GE.MI.S. Spa dove vennero eseguiti scarsi lavori di ricerca. Anche l'area di Saralà venne interessata da sondaggi e ricerche da parte della Progemisa negli anni '80. Altre ricerche vennero eseguite più all'interno della costa, in regione Arcu Su Streminadorgiu - Monte Cauli ora area boschiva gestita dalla forestale e nella località di Intini Boi dove la Soc. Mineraria Silius nel 1982 eseguì 5 trincee e 6 pozzetti nella ricerca di fluorite e barite. La Geologia e la Mineralizzazione L'estesa area della Sardegna che va dalla Torre Murtas nella regione di Quirra fino al Monte Ferru (Tertenia) in Ogliastra è caratterizzata dalla presenza di un sistema di fratture dirette N/S che attraversa il basamento antico paleozoico; questo sistema di fratture che si estende per una quindicina di km è mineralizzato a prevalente barite e quarzo, ed attraversa sia i graniti e i porfidi ercinici che gli scisti ordoviciani. Le mineralizzazioni si presentano sotto forma di corpi lenticolari discontinui con accessoria galena, fluorite, pirite e antimonite; la potenza di questi filoni è variabile, ed alcuni dei più importanti sono stati oggetto di modeste coltivazioni, soprattutto a Santoru. Da recenti studi alla mineralizzazione baritica in oggetto è stata attribuita una genesi di tipo idrotermale di età alpina (post-Eocene), e questo fa dei filoni di Santoru e dintorni il più importante caso di mineralizzazione di età alpina che abbia avuto un minimo interesse economico!. I Minerali della Marina di Tertenia Arsenopirite, Azzurrite, Barite, Calcite, Calcopirite, Fluorite, Galena, Oro (in tracce), Malachite, Sfalerite. Questa pagina è stata realizzata anche grazie al prezioso aiuto del Dott. Archeologo Stefano Crispu di Tertenia. Bibliografia Archivio EMSA-Progemisa. Rivista del Servizio Minerario, anni: 1935-36-37-38-57-59-82. CALVINO FLORIANO "Mineralizzazioni filoniane di età Alpina in Sardegna; Barite di Santoru e Fluorite di Monte Cardiga" Res. Ass. Min. Sarda 1961. MAXIA CARMELO "Fluorite di Guardia Manna di Saralà (Sardegna Orientale)" - Istituto Geologico, 1938. FOIS S. "La miniera di barite di Saralà in Sardegna" Rass. Min. e Metall. It. - LXIX n. 10 - 1929. BALDRACCO CANDIDO "Cenni sulla costituzione metallifera della Sardegna" Torino, 1854. MARCELLO M., PRETTI S., URAS I. " La Barite in Sardegna" - Industria Mineraria n. 5, 1983. FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, Guida ai tesori nascosti" Edizioni Coedisar - Cagliari, 1994. Carta Geologica 1:50.000, Foglio n. 541, Jerzu, 2000. Carta Geologica 1:50.000, Foglio n. 549, Muravera,2000. Carta Geologica 1:100.000, Foglio n. 227, Muravera, 1962. Carta Geologica 1:100.000, Foglio n. 219, Lanusei, 1954. Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997. Questa pagina ? stata visitata 72371 volte |
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