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La miniera di Salaponi è una miniera di pianura. Molto vicina all'abitato di Gonnosfanadiga, è raggiungibile dalla provinciale che collega il paese al vicino centro di Pabillonis. Ora (2020) gli edifici della miniera ospitano il canile comunale. La storia Le ricerche in questo sito iniziarono nel 1938, per opera della Società Ernesto Breda la quale delimitò la mineralizzazione ricca in ferro con ganga quarzoso - baritica. Negli anni in cui questa società fu attiva nell'area vennero asportate circa 6000 tonn. di minerali ferrosi. Nel 1952 la concessione venne affidata alla Società Monteponi - Montevecchio Spa per la coltivazione di un piccolo filone di minerali di ferro. Furono costruiti parecchi livelli di galleria, collegate con l'esterno dal Pozzo Breda, che consentirono di asportare un totale di circa 6000 tonnellate di minerali ferrosi. La rinuncia alla concessione si ebbe nel 1962. Per ciò che riguarda le strutture rimaste, il corpo principale è rappresentato dal pozzo Breda, alcuni edifici addossati, una sala argani, piccoli scavi e discariche. Oltre al Pozzo Breda erano presenti almeno altri 4 pozzi: Vecchio, S. Croce. N. 4 e N. 5. Il sito è stato già oggetto prima di piccoli interventi tesi ad assicurarne la sicurezza, poi però è stato adibito a canile comunale. Altre fotografie d'insieme (foto sopra) della miniera di Salaponi. Nella prima si mette in evidenza come sia, caso raro, una miniera "di pianura" inserita nel contesto di una campagna dedicata all'olivicoltura e all'allevamento. Il giacimento di Salaponi La miniera di Salaponi coltivava un filone a siderite (Carbonato di ferro) incassato nel granito ercinico ed affiorante tra i terreni quaternari. Il filone era costituito da due vene parallele di spessore variabile ed estensione in direzione di qualche km. La coltivazione venne limitata alla parte alta del giacimento costituita da ossidati limonitico-ematitici, anche perchè problemi di eduzione delle acque ed limitato valore del grezzo resero ben presto antieconomico il proseguimento dei lavori. Altre località minerarie in territorio di Gonnosfanadiga (ricerche e permessi) MITZA SCROCCA - area di ricerca per minerali di Ferro da parte della Società Ernesto Breda prima (1939) e della Monteponi-Montevecchio poi (1947). GENNA MUXERRU - permesso di ricerca per minerali di Piombo, Argento, Rame, Nichel, Cobalto e Bismuto accordato nel 1884 al Sig. A Cadeddu-Olla di Fluminimaggiore. Nel 1915 il permesso venne accordato alla Società Toscana Industrie Agricole e Minerarie. Nel 1976 in tale area operò la Ditta F.lli Scalas di Iglesias. MONTE IDDA e PRAMERI - permessi di ricerca per galena argentifera vigenti nel 1881. SU MEDAU DE PRAMERI e GUTTURU FENUGU - permessi di ricerca per minerali di piombo, nichel e cobalto vigenti dal 1870. PUNTA DE S'ERBACEU - area di ricerche minerarie per minerali di Nichel e Cobalto attiva dal 1936, in cui si susseguirono diversi proprietari: la Società Montimannu (1936), la AMMI (1938), la Ditta S. Sola e I Sigg. V. Nurchis e M Trombetti (1947). SERRA SA PERDA - permesso di ricerca per minerali di piombo e ferro del 1958 accordato alla Ditta A. Aru. SCHINA SERR'E SESSERI - SERRA DE SESSERI (SESSINI) - permessi di ricerca accordati ai primi del '900 alla Vieille Montagne per minerali di Piombo e Zinco. RIU MESU - RIU 'E MESU - permessi di ricerca per galena argentifera e minerali di Nichel attivi dal 1870. Bibliografia SALVADORI ILIO "Studio geo-minerario della zona di Salaponi (Sardegna Sud-Occidentale)" - Estratto dal Bollettino della Società Geologica Italiana, Vol LXXVII, 1958. FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Cagliari, Ed. Coedisar, 1994. STARA P., RIZZO R., TANCA G.A. "Iglesiente - Arburese, Miniere e Minerali, Vol 2" - Edizione associazione e gruppi mineralogici italiani. Carta Geologica 1:25.000 Capo Pecora-Guspini, Foglio 224-225. Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.
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