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Il territorio di Oschiri, al confine tra il Sassarese e la Gallura fu interessato da una miriade di piccoli lavori di ricerca soprattutto per minerali di molibdeno. Di tali lavori oramai si ha difficoltà ad individuare le tracce sia per la eseguità degli stessi che per la presenza di una fitta vegetazione in tutta l'area a Nord del lago Coghinas. Una lunga serie di permessi di ricerca venne rilasciata proprio nell'area a Nord del lago Coghinas e presso la frazione di Giagone - Tuccone lungo la strada che collega Oschiri a Tempio. La Storia Già nel 1921 venne rilasciato il permesso di ricerca Branculazzu o Su Laccheddu; in tale sito vennero realizzati brevi tratti di galleria per indagare una mineralizzazione a prevalente molibdenite. Intorno agli anni '20 il Sig. Antonio Casula di Oschiri deteneva diversi permessi di ricerca per minerali di piombo, zinco, rame, ferro, argento e manganese con i nomi di Nuraghe Giolza, Rio Crastesu, Spinadolzu e Su Frassu. Nel 1936 i permissionari A. Bressan e G. Bua iniziarono lo scavo di una galleria sul lato destro del Rio Rizzolu per seguire una mineralizzazione a molibdeno in profondità, scavando inoltre alcune trincee ed un pozzo. Gli stessi permissionari detenendo anche il permesso di Su Signaleddu realizzarono piccoli lavori di ricerca lungo la strada Oschiri - Tempio rinvenendo una discreta mineralizzazione a galena, calcopirite e molibdenite. Negli anni '40 la ditta G. Bua & Company realizzò una serie di lavori per conto della Soc. FIAT Ferriere Piemontesi che intendeva valutare la consistenza della mineralizzazione prima di acquistare il permesso; vennero eseguiti anche degli scavi a cielo aperto, ma l'eseguità delle mineralizzazioni convinse la Società Fiat ad abbandonare i lavori. Negli anni '50 si susseguirono i permessi di ricerca Baddedoltzu, San Giorgio e Su Rizzolu; In particolare dal '58 al 60 il Sig. Camillo Desio di Padova ricercò molibdeno con il permesso di ricerca denominato Monte Mannu in un'area di 166 ettari. Il permesso di ricerca Immacolata - Case Tuccone, presso Giagone, era attivo tra il 1954 e il 1966 ed era di proprietà della Soc. Mineraria Sarda. In particolare presso Case Tuccone un filone quarzoso con fluorite e barite era stato esplorato con una trincea lunga 300 metri e gallerie, di cui una lunga 50 metri. Fu attivo inoltre il permesso di ricerca Immacolata (Nuraghe Ruiu) che dal '55 al '58 passò dalla proprietà del Sig. Perrotti Francesco, alla Soc. Nordinvest, alla Soc. Spa Mineraria Sarda fino alla Soc. Ca.Mi.Sa di Sant'Antioco nel 1973. Tra case Frate-Cani, Case Tucconi e Casa Ederas vennero eseguite trincee e gallerie. Tra il 1967 e il 1970 la Montecatini Edison deteneva il permesso di ricerca chiamato "Immacolata (Punta Lanzinosa) per piombo e fluoro. Nel 1975 il permesso di ricerca Immacolata passò alla Progemisa che eseguì diversi studi e rilievi nell'area tra Punta Lanzinosa e Monti Mannu. Nel 1977 la Soc. Santa Barbara Mineraria ricercò piombo, zinco, rame e stagno con il permesso denominato Coghinas. Nei primi anni '90 nella zona vennero eseguite ricerche per caolino e feldspato. La Geologia e la Mineralizzazione La zona a Nord di Oschiri, tra la statale per Tempio e gli impianti idroelettrici del Coghinas è caratterizzata da una mineralizzazione a prevalente molibdenite nota già negli anni '20. Tale mineralizzazione risulta concentrata in una fascia metamorfica (4-5 metri di spessore) di contatto tra il granito ercinico e gli scisti paleozoici (siluriani), e questo lascia presumere una genesi per metasomatismo di contatto. La molibdenite all'interno di tale fascia si trova diffusa e concentrata in lamine più o meno grandi o all'interno di fratture. Tutta l'area attorno al Monte Mannu (387 m.) è caratterizzata da graniti a grana grossa e microgranulari, oltre a lembi di rocce metamorfiche e sabbioni granitici; tra il Monte Mannu e Punta Sas Conzas (384 m.), impostato in una probabile faglia, scorre il Rio Rizzolu lungo il quale si concentrarono nel tempo gran parte dei lavori minerari che ricercavano la mineralizzazione. I Minerali di Oschiri Diaspro, Heulandite, Molibdenite, Quarzo xiloide, Selce piromaca, Wolframite. Questa scheda è stata realizzata anche grazie al contributo della Prof.ssa Eugenia Fresu, del Sig. Massimo Fiorini e della Sig.ra Obino, bibliotecaria del Comune di Oschiri. Bibliografia Archivio EMSA-Progemisa. Rivista del servizio m inerario: anno 1921-1936-1940-1941-1942. DERIU M, ZERBI M. Notizie preliminari sul rilevamento geopetrografico e sulle ambientazioni petrogenetiche relative al giacimento di molibdenite di Monte Mannu - Oschiri - Symposium A.M.S. - Iglesias - 1965. CABOI R., CONDRO' A., MASSOLI-NOVELLI R. "La mineralizzazione a molibdenite di M.te S'Abbagana (Monti - Sardegna Nord-Orientale)" - Rendiconti del Seminario della Facoltà di Scienze Università di Cagliari, 1970. GHEZZO C., GUASPARRI G., RICCOBONO F., SABATINI G., PRETTI S., URAS I. "Le mineralizzazioni a molibdeno associate al magmatismo intrusivo ercinico della Sardegna" - Rendiconti Soc. It. Min. e Petr. n. 38 - 1981. SALVADORI ILIO "Segnalazione di una manifestazione a molibdenite nella zona di Villacidro" - Resoconti Ass. Min. Sarda - 1959. BILLOWS E. "I Minerali della Sardegna ed i loro giacimenti" Estratto da Sardegna Mineraria - Cagliari - 1941. FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, Guida ai tesori nascosti" Edizioni Coedisar - Cagliari, 1994. Carta Geologica 1:100.000, Foglio n. 181, Tempio Pausania. Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997. Questa pagina ? stata visitata 65618 volte |
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