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(Miniere di Sardegna Centrale)
Miniera di Ualla e di Is Molas (Asuni)

Le miniere di
Sardegna Centrale

  1. Fluminimaggiore
  2. Gonnosfanadiga-Villacidro
  3. Sardegna centrale
  4. Monte Narba (San Vito-Muravera)
  5. Salto di Quirra - Gerrei
  6. Nurra (Alghero) e Planargia
  7. San Vito - Villaputzu
  8. Rio Ollastu (Burcei)
  9. Arburese (Arbus)
  10. Iglesias-Gonnesa
  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
  12. Monte Arci (Pau)
  13. Sulcis (alto e basso)
  14. Salto di Gessa (Buggerru)
  15. Barbagia - Alto Sarcidano
  16. Gerrei - Parteolla
  17. Monte Albo (Lula)
  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura
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Asuni è un piccolo paese al confine tra la Barbagia di Seulo, il Sarcidano e l'Oristanese. Negli anni Cinquanta-Sessanta del secolo appena trascorso furono in attività alcune piccole miniere di fluorite e solfuri. Le miniere che presentiamo in questa pagina sono quelle di: Ualla, Pixina de Porcus e Monte Is Molas. Tutte e tre le miniere risultano magnificamente inserite in un paesaggio rigoglioso, a cui fanno da sfondo i ruderi dell'antico Castello di Medusa.

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Come arrivare alla miniera di Ualla

  1. raggiungete Asuni, e da qui prendete la strada che dal piccolo centro porta alla S.S. 442, strada statale che collega Ales a Laconi;
  2. dopo poche centinaia di metri svoltate a sinistra e seguite una stretta strada asfaltata che si inoltra nella campagna;
  3. ancora poco più di un chilometro e si raggiunge il torrente Bau Adrussi superato da un ponte;
  4. lasciate la macchina e proseguite a piedi lungo una stradina bianca che risale il corso d'acqua. Percorsi circa due-trecento metri siete arrivati alla miniera di Pixina de Porcus.
  5. per raggiungere la miniera di Ualla bisogna invece proseguire per la strada che va verso i ruderi del vecchio mulino (segnalato da un cartello) e da qui poi proseguire a piedi fino ai primi ruderi minerari.

Come arrivare alla miniera di Monte Molas

Un po' più di attenzione è necessaria per arrivare alla miniera di Monte Molas:

  1. all'inizio esatto della provinciale che collega Asuni con Samugheo, all'altezza del cimitero del paese, una strada bianca scende sulla destra e si inoltra nella campagna. Seguitela per circa un chilometro e mezzo;
  2. arrivati a una biforcazione, prendete la stradina che scende a sinistra e che supera con un ponticello un piccolo corso d'acqua. La strada a questo punto potrebbe essere interrottà da una rete metallica. In questo caso dovrete proseguire a piedi per poco meno di un chilometro;
  3. la miniera di Monte Molas è annunciata da un ponte metallico che supera il Rio Mannu e che collega i due versanti della valle da questo formata; da questo punto si scorgono le discariche minerarie ed un piccolo rudere.

Geologia della regione di Asuni

La regione è caratterizzata da un basamento paleozoico intensamente metamorfosato, mentre ai lati dello stesso affiorano le vulcaniti del complesso eruttivo pre-elveziano e le alluvioni recenti.

Le formazioni paleozoiche sono caratterizzate da scisti siluriani e calcari metamorfosati (marmi diventati tali durante l'orogenesi varisica, a discapito dei calcari devoniani), fortemente attraversati da filoni mineralizzati di origine idrotermale post-ercinica. Sopra i terreni paleozoici giacciono i calcari massivi del giurassico, es. Castello Medusa. Le formazioni paleozoiche e mesozoiche sono ricoperte a tratti dalle colate laviche e tufacee riconducibili al vulcanismo pre-elveziano.

I filoni quarzosi sono mineralizzati prevalentemente a fluorite, barite e galena ed affiorano in 4 località principali, interessate da lavori minerari: Costa Ualla, Rio Misturadroxiu, Forru Iscrappeddu (Is Molas) e Genna Oggiastru.

La Miniera di Pixina de Porcus

Questa miniera è ubicata a circa 4 km da Asuni, ed è probabilmente la più antica, in quanto già a metà dell'800 era stata oggetto di ricerche minerarie per minerali d'argento. Vi si coltivò in seguito un filone quarzoso con galena in ganga fluoritica e baritica, incassato all'interno degli scisti paleozoici.

Nell'area è presente una galleria posta a lato del Rio Bau Adrussi oltre chè alla struttura metallica in cui passavano i vagoni carichi di minerale; in realtà alcune delle foto sottostanti mostrano la passerella metallica quando ancora era in piedi, prima che l'incuria e l'azione del torrente abbattessero la struttura metallica.

Le prime quattro fotografie si riferiscono alla miniera di Pixina de Porcus, posta alle pendici del monte Perdedu, lungo il corso del torrente chiamato Bau Adrussi. La prima fotografia mostra la stretta valletta in cui si affaccia l'unica galleria da noi individuata.

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Dal ponte (vedi foto subito sopra), proseguendo per la stradina bianca non si intravedono più le strutture metalliche del ponticello in cui transitavano i carrelli, che poi scaricavano il grezzo estratto sui camion.

Particolare del ponticello (quando era ancora in piedi, foto sopra) con in fondo l'imboccatura della galleria. Quest'ultima si presenta asciutta, almeno nel suo primo tratto, e abitata da una numerosa colonia di pipistrelli.

Oltrepassata la passerella metallica si trova una chiusa che interrompe il corso del torrente (foto sopra). Probabilmente l'acqua ricavata serviva per un primo ma non meglio identificato trattamento del minerale.

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La Miniera di Ualla

In questa miniera si coltivava un filone mineralizzato a galena, blenda, pirite con ganga fluoritica e baritica incassato negli scisti arenacei paleozoici. Già dal 1949 erano attive nell'area delle ricerche per fluorite, col nome di "Castello Medusa" da parte della Soc. Montevecchio e della Società Monreale; si lavorava al tracciamento del filone mineralizzato.

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Nel 1963 la Soc. Sarramin effettuò delle prospezioni geochimiche con i vari permessi in località Castello Medusa, Augionis e Genna Oggiastru (quest'ultime due in Comune di Samugheo).

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La Miniera di Is Molas

Questa miniera è ubicata sul versante destro del Rio Maiori, a Nord - Est di Asuni, e coltivava due mineralizzazioni filoniane parallele a galena e fluorite. Di questa miniera poco rimane, se non un piccolo rudere e qualche discarica mineraria; ciò nonostante la cornice paesaggistica in cui essa è ubicata rende il luogo particolarmente affascinate e meritevole di un maggiore interesse da parte dell'amministrazione comunale.

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Le foto qui sopra mostrano il ponte che collegava i due versanti della valle formata dal Rio Mannu. Il suo attraversamento presenta qualche difficoltà, e può risultare impossibile per persone che soffrissero di vertigini. Infatti il fondo era costituito da assi di legno posti di traverso lungo tutto il ponte, e ricoperti poi con materiale di riporto. Il fatto è che in alcuni punti il fondo ha ceduto, e bisogna dunque camminare per alcuni tratti su una trave di metallo larga appena una decina di centimetri, con sotto di sé un vuoto di circa venti-trenta metri.

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Altre foto che mostrano i resti di una casupola e che introducono alla zona di estrazione.

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L'unica galleria da noi individuata si trova proseguendo per alcune centinaia di metri lungo il versante destro del Rio Mannu. Per raggiungerla bisogna superare una recinzione metallica e seguire una stradina ormai quasi cancellata dalla vegetazione (La strada per Is Molas è comunale). Del resto, come mostra la fotografia, anche la galleria è nascosta dai fitti rami di un fico selvatico che ne ostruisce l'imboccatura.

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La galleria scende subito con decisione verso il basso, con una inclinazione di circa quarantacinque gradi.

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La foto sopra mostra un totale della valle in cui è posta la miniera. Sono visibili il ponte e le due stradine che risalgono i suoi due versanti: quella sulla sinistra conduce sino a Samugheo o, voltando a un certo punto a destra, al Castel Medusa; quella sulla destra ad Asuni.

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Altre miniere o piccole ricerche

Scala Bingias, Sa Perduccia, Sa Zuddia, Rio Murtas, Abbagadda, Is Cardaxius e Funtana Gighirru.

Tra Austis e Ortueri era attiva tra gli anni '20 e gli anni '60 la ricerca per minerali di piombo, bario e fluoro di Su Filigosu. Venivano ricercati mediante gallerie e trincee 4 filoni quarzosi all'interno degli scisti Siluriani. Ora di quei lavori è difficile trovare i segni.


Bibliografia

BAKOS F.- VALERA R. "Il campo filoniano di Castel Medusa (Asuni - Sardegna centrale)" - Estr. da Atti Giorn. di studio sulle Fluoriti Italiane, Torino, 1972.

DERIU M. - NEGRETTI G. "Caratteri petrografici e geostrutturali della regione di Asuni (Sardegna centrale)" - Estr. dai Rend. Soc. Min. Ita., Pavia, 1959.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, Guida ai tesori nascosti" - Ed. Coedisar, Cagliari 1994.

SELLA QUINTINO "Sulle condizioni dell'industria mineraria nell'isola di Sardegna" - A cura di F. Manconi, Ed Ilisso, Nuoro, 1999.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

Cartina IGM: 529, I-II

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  2. Monreale e Perda lai (Sardara)
  3. Furtei
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  5. Pitzu Lacana e Terra de Cresia (Sardara)
  6. Sa Rutedda
  7. Monte Ferru - Su Enturgiu
  8. Monte Onigu
  9. Caolino della Sardegna
  10. Perlite di Monte Sparau (Morgongiori)
  11. Argille refrattarie, smettiche e bentonitiche
  12. Acque termali e minerali della Sardegna
  13. Grotta dell'Allume (Segariu)
  14. Saline della Sardegna

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