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(Miniere di Salto di Quirra - Gerrei)
Miniera di Parredis

Le miniere di
Salto di Quirra - Gerrei

  1. Fluminimaggiore
  2. Gonnosfanadiga-Villacidro
  3. Sardegna centrale
  4. Monte Narba (San Vito-Muravera)
  5. Salto di Quirra - Gerrei
  6. Nurra (Alghero) e Planargia
  7. San Vito - Villaputzu
  8. Rio Ollastu (Burcei)
  9. Arburese (Arbus)
  10. Iglesias-Gonnesa
  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
  12. Monte Arci (Pau)
  13. Sulcis (alto e basso)
  14. Salto di Gessa (Buggerru)
  15. Barbagia - Alto Sarcidano
  16. Gerrei - Parteolla
  17. Monte Albo (Lula)
  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura

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La miniera di Parredis detta anche Bacu S'Arruinosa è ubicata nelle vicinanze di Sa Lilla, nella valle compresa tra il versante meridionale di Monte Parredis e quello settentrionale di Su Perdosu. Entrambe le miniere costituirono un permesso di ricerca minerario di circa 900 ettari nei comuni di Armungia, Villasalto, Villaputzu e S. Vito.

Per raggiungere la miniera di Parredis sono disponibili due strade, entrambe non semplici da percorrere:

La prima attraverso i cantieri di Sa Lilla, in direzione di Arcu de Brogus fino alla valle del Rio Parredis; questa risulta alquanto lunga e percorribile unicamente a piedi.

La seconda (da noi percorsa) parte da una strada sterrata posizionata di fronte alla cantoniera Monte Lora che raggiunge il Cuile Peis; da questo punto è necessario proseguire a piedi e risalire il Rio Parredis fino alla confluenza con il Rio Baccu sa Ruinosa. La risalita del rio Parredis si presenta particolarmente suggestiva, anche se faticosa; infatti risulta scomparso per lunghi tratti il sentiero dei minatori che costringe il cammino sul greto del fiume.

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La Storia

I lavori nell'area di Parredis - Bacu sa Ruinosa iniziarono nel 1864 mentre la concessione fu rilasciata nel 1868 alla Società Anonima di Membach per minerali di piombo e zinco in un area di 364 ettari.

L'intera zona mineraria che comprendeva anche la miniera di sa Lilla, risultava nella seconda metà dell'800, fortemente isolata ed impervia e questo costrinse le Società minerarie ad investire notevoli capitali per la costruzione di strade, case cantoniere, magazzini ecc. Infatti mentre per Sa Lilla fu necessario costruire una strada di accesso lunga ben 27 km che collegasse la miniera al porto di Murtas, per quella di Parredis furono necessari soltanto (si fa per dire!) 18 km di strada per carri a cavalli.

Il minerale si presentava come una intima miscela di piombo e zinco, difficile da separare con gli impianti di trattamento disponibili in Sardegna in quel periodo, per cui esso veniva trattato nel seguente modo:

In primis veniva fatta una prima cernita a mano, a bocca di miniera, per separare il ricco dallo sterile; in secondo luogo il ricco veniva inviato dal porto di Murtas direttamente in Belgio (con ingenti spese di trasporto), per la separazione definitiva del piombo dallo zinco. Chiaramente una tale politica portò ben presto le Società a ritenere antieconomico lo sfruttamento delle miniere di sa Lilla e Parredis, decretandone in tal modo una prima chiusura.

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La produzione di minerale nel triennio dal 1865 al 1868 fu di 11.800 quintali, per un valore pari a 98.200 lire. In quegli anni a Parredis lavoravano minatori, falegnami, fabbri, manovali, cernitori e lavatori e la loro paga giornaliera era rispettivamente di: 3,75 lire; 2,50 lire; 2,50 lire; 1,62 lire; 0,80 lire (quest'ultimo dato riferito a cernitori, cernitrici, lavatori e lavatrici).

Le produzioni nelle miniera di Parredis e Sa Lilla non furono mai continue e si alternarono a momenti di totale inattività; gli anni di maggiore impulso nell'area mineraria di Parredis - Sa Lilla, si ebbero intorno agli anni '20 - '30 con la realizzazione di importanti lavori minerari consistenti in centinaia di metri di galleria, discenderie e pozzetti.

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La Geologia e il Giacimento

Nella zona in esame affiorano rocce paleozoiche comprese tra l'Ordoviciano e il Devoniano di cui citiamo le principali: argilloscisti, porfidi e porfiroidi, scisti grafitosi, arenarie scistose e calcari. A queste si aggiungono le iniezioni filoniane (porfidi rossi) del ciclo magmatico ercinico e gli importanti fenomeni di metamorfismo che hanno interessato l'intera area, permettendo la formazione di giacimenti tipo skarn.

La mineralizzazione skarnoide più importante è ubicata al contatto tra i calcari e gli argilloscisti ed è mineralizzata a solfuri misti.

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Ora la miniera di Parredis si presenta isolata, in completo stato di abbandono, ma totalmente immersa nel rigoglioso ambiente circostante. Rimangono ancora in piedi i ruderi dell'antico villaggio, gli imbocchi di galleria aperti e le discariche minerarie, unici testimoni dell'attività passata. La flora e la fauna, tra i fiumi Parredis e sa Ruinosa sembrano essersi rimpossesate di un luogo in cui l'attività mineraria si perde oramai nel tempo.

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I minerali di Parredis

Arsenopirite, Blenda, Galena argentifera, Malachite, Orneblenda, Pirite.


Bibliografia

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna (1871)" - Edizioni Ilisso a cura di Francesco Manconi, 1999.

VIOLO MAURIZIO "Contributo alla conoscenza dei giacimenti stratoidi polimetallici, in area metamorfica - Il giacimento di Sa Lilla (S. Vito, Cagliari - Sardegna)" - Estratto da Res. Ass. Min. Sarda, Dicembre 1966 - N. 8.

ATZENI PAOLA "Tra il dire e il fare. Cultura materiale della gente di miniera in Sardegna" - Edizioni CUEC, 2007.

BILLOWS E. "I minerali della Sardegna ed i loro giacimenti" - Estratto da Sardegna Mineraria, Cagliari 1941.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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