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(Miniere di Nurra e Planargia)
Miniera di Capo Marargiu

Miniera di
Nurra e Planargia

  1. Fluminimaggiore
  2. Gonnosfanadiga-Villacidro
  3. Sardegna centrale
  4. Monte Narba (San Vito-Muravera)
  5. Salto di Quirra - Gerrei
  6. Nurra (Alghero) e Planargia
  7. San Vito - Villaputzu
  8. Rio Ollastu (Burcei)
  9. Arburese (Arbus)
  10. Iglesias-Gonnesa
  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
  12. Monte Arci (Pau)
  13. Sulcis (alto e basso)
  14. Salto di Gessa (Buggerru)
  15. Barbagia - Alto Sarcidano
  16. Gerrei - Parteolla
  17. Monte Albo (Lula)
  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura

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Capo Marargiu è ubicato a Nord di Bosa lungo la costa che si estende fino ad Alghero; in tale vasta area furono attive molte ricerche e permessi minerari per piombo, zinco, rame, ferro e manganese. Le poche testimonianze relative a tali miniere sono ubicate lungo costa e risulta alquanto difficoltoso raggiungerle, poichè sono pochi i sentieri percorribili in un'area piuttosto impervia. Probabilmente risulterebbe più comodo raggiungere i siti minerari tramite imbarcazione, visto che molti imbocchi di galleria sono ubicati al livello del mare.

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La Storia

Le mineralizzazioni di Capo Marargiu sono note fin da tempi remoti e sono state oggetto di modesti scavi e gallerie che hanno seguito le vene mineralizzate in direzione. Già a metà dell'800 era vigente nell'area un permesso di ricerca per minerali di manganese; infatti in località Sas Covas (Bosa) nel biennio 1857 - 58 vennero prodotti 475 quintali di minerale di manganese. Considerando tempi più recenti, varie ricerche minerarie furono attive negli anni 30' e riguardarono sia i minerali di piombo, zinco e ferro che soprattutto quelli di manganese.

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Tra gli anni '20 e gli anni '30 del '900 una società Olandese diretta da un certo Ger de Vries ottenne il permesso di ricerca nell'area di Torre Argentina; furono aperte gallerie ed impiantati cantieri di lavoro a S'Ortu e su Giuncu, Tentizzos, Torre Argentina, Su Riu 'e sa Canna, Punta Cabuzzu per minerali di ferro e manganese, e a Callancheo per minerali di piombo e argento.

In particolare a S'Ortu e su Giuncu vennero costruiti gli uffici per il personale direttivo e i cameroni per gli operai; fu inoltre impiantata una teleferica automotrice per il trasporto del minerale sino alla costa di Torre Argentina, dove avveniva il carico del minerale.

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Nel 1937 la Monte Valerio Società Anonima (A.M.M.I.) era detentrice del permesso di ricerca Torre Argentina, che comprendeva i giacimenti di Giolzi Moro (o Giolsi Nero), Rio Sa Canna e Tintizzu; il primo in particolare venne coltivato mediante gallerie, rimonte e pozzetti.

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Dal 1925 al 1928 era inoltre attivo un ampio permesso di ricerca dal nome "Temo"per minerali di rame, piombo, argento, zinco e oro di proprietà della Società Monteponi: i lavori consistettero in 2 gallerie, trincee e scavi nel territorio tra Bosa e Montresta e in località "Monte Crispu-Conchimannu".

Nel 1939 gran parte dei permessi minerari dell'area appartenevano all'AMMI che però non ritenne economico sviluppare oltremodo le ricerche minerarie vista la dislocazione dei cantieri (dispersi e lontani l'uno dall'altro) e la limitata estensione della mineralizzazione; l'estrazione a carattere ridotto venne quindi lasciata a singoli privati.

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Poco più a Sud di Bosa, nel paese di Tresnuraghes segnaliamo la presenza di un'antica miniera di ferro, chiamata Sa Ferrera o Sa domu e su Ferru dagli abitanti; questa miniera era probabilmente ubicata non lontano dal Santuario di San Marco, laddove ora sorge il meraviglioso rudere della Cartiera. In particolare questa struttura poco nota, venne edificata nel 1809 sotto la spinta delle leggi Sabaude che promuovevano un impianto per il trattamento della palma nana nel territorio; purtroppo la palma nana si rivelò inadatta, il luogo malsano, l'imbarco difficoltoso cosicchè la carteriera venne presto abbandonata.

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I Giacimenti

Tutta l'area mineraria a Nord di Bosa risulta caratterizzata da mineralizzazioni filoniane associate alla serie andesitica del ciclo vulcanico oligo-miocenico; La genesi di queste mineralizzazioni è probabilmente di tipo idrotermale.

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Nei siti di Cala Ittiri, Punta sos Attentos, Porto Baosu, Canalone de su Oe prevalgono le mineralizzazioni a solfuri di piombo e rame con minerali di manganese, mentre nelle aree di Monte Barisone, Porto Sottonaera e Punta Algazzu prevalgono i solfuri di piombo e zinco con minerali di manganese.

Le mineralizzazioni di capo Marargiu possono quindi essere suddivise in 3 gruppi: il primo riguardante le mineralizzazioni a galena, blenda, pirite, calcopirite e psilomelano ubicate nella parte meridionale e settentrionale dell'area; il secondo gruppo riguarda le mineralizzazioni a prevalente pirite ubicate nella parte centrale dell'area; un terzo gruppo riguarda solamente le mineralizzazioni manganesifere.

Il primo gruppo riguarda le aree di Punta Algazzu, Cala Ittiri, Porto Sottonaera e Monte Barisone. Il filone di Punta Algazzu venne coltivato mediante due gallerie ed un pozzetto; Le mineralizzazioni di Monte Barisone, Porto Sottonaera e Cala Ittiri erano costituite da una rete di venette quarzose mineralizzate a galena, pirite e blenda (tipo stockwork); a Porto Sottonaera invece venne realizzata una breve trincea per seguire la mineralizzazione.

Il secondo gruppo riguarda le aree di Su Calone de su Oe, Porto Baosu e Sas Gannitas: l'area di Su Calone fu espolarata mediante una galleria ed una serie di pozzetti che seguivano in direzione due filoni mineralizzati; a Porto Baosu la mineralizzazione era costituita da due filoni incrociati lunghi una ventina di metri; a Sas Gannitas una galleria intestata a 25 m. slm seguiva in direzione la mineralizzazione.

Il terzo gruppo riguarda le mineralizzazioni manganesifere e interessa una vasta area del Bosano. Infatti filoncelli e venule a psilomelano e pirolusite ospitate entro le rocce vulcaniche affiorano a Punta Capuzzu (Regione Porcheddosa), a Sas Covas (Regione Sa Sea), a Monte Muradu, a Codeina Piana, a Monte Mele, a Pischina de Seda (Tresnuraghes), a Monte Minerva, ed in altre località comprese tra Bosa, Suni, Sindia e Macomer.

Ossidi di manganese e di ferro si riscontrano nelle aree di Giolzi Moro, Monte Barisone, Porto Sottonaera, Cala Ittiri e Porto Baosu, le quali furono oggetto di modesti lavori di ricerca mineraria.

Mineralizzazioni manganesifere sotto forma di strati, ammassi e lenti si ritrovano al contatto tra le vulcaniti ed i sedimenti miocenici, come ad esempio a Su Tippiri, presso Tresnuraghes.

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Capo Marargiu è ubicato a Nord di Bosa lungo la costa che si estende fino ad Alghero; in tale vasta area furono attive molte ricerche e permessi minerari per piombo, zinco, rame, ferro e manganese. Le poche testimonianze relative a tali miniere sono ubicate lungo costa e risulta alquanto difficoltoso raggiungerle, poichè sono pochi i sentieri percorribili in un'area piuttosto impervia. Probabilmente risulterebbe più comodo raggiungere i siti minerari tramite imbarcazione, visto che molti imbocchi di galleria sono ubicati al livello del mare.

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La Storia

Le mineralizzazioni di Capo Marargiu sono note fin da tempi remoti e sono state oggetto di modesti scavi e gallerie che hanno seguito le vene mineralizzate in direzione. Già a metà dell'800 era vigente nell'area un permesso di ricerca per minerali di manganese; infatti in località Sas Covas (Bosa) nel biennio 1857 - 58 vennero prodotti 475 quintali di minerale di manganese. Considerando tempi più recenti, varie ricerche minerarie furono attive negli anni 30' e riguardarono sia i minerali di piombo, zinco e ferro che soprattutto quelli di manganese.

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Tra gli anni '20 e gli anni '30 del '900 una società Olandese diretta da un certo Ger de Vries ottenne il permesso di ricerca nell'area di Torre Argentina; furono aperte gallerie ed impiantati cantieri di lavoro a S'Ortu e su Giuncu, Tentizzos, Torre Argentina, Su Riu 'e sa Canna, Punta Cabuzzu per minerali di ferro e manganese, e a Callancheo per minerali di piombo e argento.

In particolare a S'Ortu e su Giuncu vennero costruiti gli uffici per il personale direttivo e i cameroni per gli operai; fu inoltre impiantata una teleferica automotrice per il trasporto del minerale sino alla costa di Torre Argentina, dove avveniva il carico del minerale.

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Nel 1937 la Monte Valerio Società Anonima (A.M.M.I.) era detentrice del permesso di ricerca Torre Argentina, che comprendeva i giacimenti di Giolzi Moro (o Giolsi Nero), Rio Sa Canna e Tintizzu; il primo in particolare venne coltivato mediante gallerie, rimonte e pozzetti.

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Dal 1925 al 1928 era inoltre attivo un ampio permesso di ricerca dal nome "Temo"per minerali di rame, piombo, argento, zinco e oro di proprietà della Società Monteponi: i lavori consistettero in 2 gallerie, trincee e scavi nel territorio tra Bosa e Montresta e in località "Monte Crispu-Conchimannu".

Nel 1939 gran parte dei permessi minerari dell'area appartenevano all'AMMI che però non ritenne economico sviluppare oltremodo le ricerche minerarie vista la dislocazione dei cantieri (dispersi e lontani l'uno dall'altro) e la limitata estensione della mineralizzazione; l'estrazione a carattere ridotto venne quindi lasciata a singoli privati.

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Poco più a Sud di Bosa, nel paese di Tresnuraghes segnaliamo la presenza di un'antica miniera di ferro, chiamata Sa Ferrera o Sa domu e su Ferru dagli abitanti; questa miniera era probabilmente ubicata non lontano dal Santuario di San Marco, laddove ora sorge il meraviglioso rudere della Cartiera. In particolare questa struttura poco nota, venne edificata nel 1809 sotto la spinta delle leggi Sabaude che promuovevano un impianto per il trattamento della palma nana nel territorio; purtroppo la palma nana si rivelò inadatta, il luogo malsano, l'imbarco difficoltoso cosicchè la carteriera venne presto abbandonata.

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I Giacimenti

Tutta l'area mineraria a Nord di Bosa risulta caratterizzata da mineralizzazioni filoniane associate alla serie andesitica del ciclo vulcanico oligo-miocenico; La genesi di queste mineralizzazioni è probabilmente di tipo idrotermale.

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Nei siti di Cala Ittiri, Punta sos Attentos, Porto Baosu, Canalone de su Oe prevalgono le mineralizzazioni a solfuri di piombo e rame con minerali di manganese, mentre nelle aree di Monte Barisone, Porto Sottonaera e Punta Algazzu prevalgono i solfuri di piombo e zinco con minerali di manganese.

Le mineralizzazioni di capo Marargiu possono quindi essere suddivise in 3 gruppi: il primo riguardante le mineralizzazioni a galena, blenda, pirite, calcopirite e psilomelano ubicate nella parte meridionale e settentrionale dell'area; il secondo gruppo riguarda le mineralizzazioni a prevalente pirite ubicate nella parte centrale dell'area; un terzo gruppo riguarda solamente le mineralizzazioni manganesifere.

Il primo gruppo riguarda le aree di Punta Algazzu, Cala Ittiri, Porto Sottonaera e Monte Barisone. Il filone di Punta Algazzu venne coltivato mediante due gallerie ed un pozzetto; Le mineralizzazioni di Monte Barisone, Porto Sottonaera e Cala Ittiri erano costituite da una rete di venette quarzose mineralizzate a galena, pirite e blenda (tipo stockwork); a Porto Sottonaera invece venne realizzata una breve trincea per seguire la mineralizzazione.

Il secondo gruppo riguarda le aree di Su Calone de su Oe, Porto Baosu e Sas Gannitas: l'area di Su Calone fu espolarata mediante una galleria ed una serie di pozzetti che seguivano in direzione due filoni mineralizzati; a Porto Baosu la mineralizzazione era costituita da due filoni incrociati lunghi una ventina di metri; a Sas Gannitas una galleria intestata a 25 m. slm seguiva in direzione la mineralizzazione.

Il terzo gruppo riguarda le mineralizzazioni manganesifere e interessa una vasta area del Bosano. Infatti filoncelli e venule a psilomelano e pirolusite ospitate entro le rocce vulcaniche affiorano a Punta Capuzzu (Regione Porcheddosa), a Sas Covas (Regione Sa Sea), a Monte Muradu, a Codeina Piana, a Monte Mele, a Pischina de Seda (Tresnuraghes), a Monte Minerva, ed in altre località comprese tra Bosa, Suni, Sindia e Macomer.

Ossidi di manganese e di ferro si riscontrano nelle aree di Giolzi Moro, Monte Barisone, Porto Sottonaera, Cala Ittiri e Porto Baosu, le quali furono oggetto di modesti lavori di ricerca mineraria.

Mineralizzazioni manganesifere sotto forma di strati, ammassi e lenti si ritrovano al contatto tra le vulcaniti ed i sedimenti miocenici, come ad esempio a Su Tippiri, presso Tresnuraghes.

Differenti mineralizzazioni manganesifere (nodulari) ospitate nei conglomerati miocenici si ritrovano presso Monte Minerva, Monte Pruna e Torre Argentina, ma non hanno genesi idrotermale come le precedenti mineralizzazioni.

Altri Permessi di Ricerca

Nell'area tra Montresta e Bosa negli anni '30 erano presenti diversi permessi di ricerca per rame, piombo, argento e zinco sotto il nome di Costa Mustelis; questo permesso comprendeva i lavori di Punta Capuzzu, Monte Cara Mala, Fontana Maggiore e Riu Matta e Canna, inizialmente di proprietà della Soc. Monteponi e successivamente del Sig. Efisio Lai.

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La Geologia

Dal punto di vista geologico la zona di capo Marargiu è caratterizzata dalla seguente serie:

Nella parte bassa affiorano le andesiti "inferiori", comprendenti lave della serie calco-alcalina come: basalti, andesiti, daciti, riodaciti e rioliti.

Nella parte intermedia affiorano per oltre 500 metri le ignimbriti "inferiori" costituite da una successione di tufi pomicei e cineritici.

Nella parte alta affiorano le andesiti "superiori" composte prevalentemente da andesiti e daciti.


I minerali di Capo Marargiu - Bosa

Agata, Cabasite, Calcocite, Calcopirite, Baritite, Blenda, Diaspro, Galena, Ematite, Pirite aurifera, Pirite cuprifera, Pirolusite, Psilomelano, Quarzo, Tetraedrite, Zeoliti.


Bibliografia

AUTORI VARI "Rivista del Servizio Minerario" - Anni: 1937-38-39, Associazione Mineraria Sarda, Iglesias.

PADALINO GIORGIO "Le mineralizzazioni a Pb-Zn-Cu-Fe di Capo Marargiu (Sardegna Centro-Occidentale): un esempio di giacimento idrotermale associato al vulcanismo oligo-miocenico" - Istituto di giacimenti Minerari, Facoltà di Ingegneria, Università di Cagliari.

DERIU MICHELE "Giacimenti manganesiferi della regione di Bosa" - Estratto da Rendiconti della Soc. Min. Italiana, anno IX, Pavia 1953.

DERIU MICHELE "Le andesiti di Capo Marargiu (Sardegna centro-occidentale)" - Estratto da Bollettino Geol. d'Italia, vol. LXXX, Roma 1959.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna (1871)" - Edizioni Ilisso a cura di Francesco Manconi, 1999.

MOZZO V., FLORE S., MURONI G.M. "Bosa, Immagini tra mito e Storia" - Carlo Delfino Editore, 1995.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Ed. COEDISAR, Cagliari, 1994.

BILLOWS E. "I minerali della Sardegna ed i loro giacimenti" - Estratto da Sardegna Mineraria, Cagliari 1941.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

Differenti mineralizzazioni manganesifere (nodulari) ospitate nei conglomerati miocenici si ritrovano presso Monte Minerva, Monte Pruna e Torre Argentina, ma non hanno genesi idrotermale come le precedenti mineralizzazioni.

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La Geologia

Dal punto di vista geologico la zona di capo Marargiu è caratterizzata dalla seguente serie:

Nella parte bassa affiorano le andesiti "inferiori", comprendenti lave della serie calco-alcalina come: basalti, andesiti, daciti, riodaciti e rioliti.

Nella parte intermedia affiorano per oltre 500 metri le ignimbriti "inferiori" costituite da una successione di tufi pomicei e cineritici.

Nella parte alta affiorano le andesiti "superiori" composte prevalentemente da andesiti e daciti.


I minerali di Capo Marargiu - Bosa

Agata, Cabasite, Calcocite, Calcopirite, Baritite, Blenda, Diaspro, Galena, Ematite, Pirite aurifera, Pirite cuprifera, Pirolusite, Psilomelano, Quarzo, Tetraedrite, Zeoliti.


Bibliografia

AUTORI VARI "Rivista del Servizio Minerario" - Anni: 1937-38-39, Associazione Mineraria Sarda, Iglesias.

PADALINO GIORGIO "Le mineralizzazioni a Pb-Zn-Cu-Fe di Capo Marargiu (Sardegna Centro-Occidentale): un esempio di giacimento idrotermale associato al vulcanismo oligo-miocenico" - Istituto di giacimenti Minerari, Facoltà di Ingegneria, Università di Cagliari.

DERIU MICHELE "Giacimenti manganesiferi della regione di Bosa" - Estratto da Rendiconti della Soc. Min. Italiana, anno IX, Pavia 1953.

DERIU MICHELE "Le andesiti di Capo Marargiu (Sardegna centro-occidentale)" - Estratto da Bollettino Geol. d'Italia, vol. LXXX, Roma 1959.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna (1871)" - Edizioni Ilisso a cura di Francesco Manconi, 1999.

MOZZO V., FLORE S., MURONI G.M. "Bosa, Immagini tra mito e Storia" - Carlo Delfino Editore, 1995.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Ed. COEDISAR, Cagliari, 1994.

BILLOWS E. "I minerali della Sardegna ed i loro giacimenti" - Estratto da Sardegna Mineraria, Cagliari 1941.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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