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La miniera di Terra Mala (detta anche Monte Arrubiu) è ubicata a 6 km dal paese di Soleminis, in direzione Est anche se in territorio di Dolianova. Questa piccola miniera di piombo e argento coltivava la propaggine più occidentale del sistema filoniano argentifero del Sarrabus, il quale si sfrangia in 3 vene nella regione del Parteolla, scomparendo poi sotto le coperture terziarie del Campidano. La miniera è facilmente raggiungibile prendendo la via Monte Arrubiu alla periferia est di Soleminis, in direzione della frazione di Is Strias; una volta raggiunta la frazione bisogna imboccare la valle del Rio Arrubiu fino al cancello del vivaio, oltrepassato il quale si incontrano le prime discariche minerarie. La Storia La miniera di Terra Mala fu descritta da Alberto La Marmora all'inizio dell'800; infatti già nel 1854 nell'area vennero effettuati dei lavori (una trincea) da parte del Sig. Benvenuto Dol. Nel 1873 venne accordato un permesso di ricerca (Terra Mala o Cadillonargiu) al Sig. Reverendo F. Sollai per minerali di piombo, argento e zinco; in tale periodo venne realizzata la galleria S. Antonio oltre a piccoli altri lavori. Verso la fine dell'800 si interessarono alla miniera sia l'Ing. Stefano Traverso, rappresentante della Soc. Miniere di Lanusei operante nel Sarrabus, che il Sig. E. Devoto, imprenditore cagliaritano; fra i due contendenti nacque un contenzioso che si risolse a favore del Sig. Devoto, il quale si occupò della miniera fino al 1895. Dal 1895 in poi il permesso di ricerca passò attraverso svariate gestioni con nomi differenti: permesso Bruncu Baracca, Bruncu Mario Soddu, Monte Arrubiu e Su Pauleddu. Nel 1925 vigeva il permesso Sa Terra Mala - Su Cadilonargiu di proprietà del Sig. Farris di Cagliari, il quale ricercava minerali di piombo e argento. Nel 1962 venne rilasciato un permesso di ricerca per 2 anni, per minerali di piombo, zinco, argento, rame, bario e fuoro alla Società Mi.Ri.Va per una superficie di 195 ettari; I lavori a cielo aperto e in sotterraneo si concentrarono nel cantiere S. Antonio. Ora quel che resta della miniera di Terra Mala è ospitato all'interno del vivaio, protetto in una stretta e boscosa valle; restano a testimonianza dell'antica miniera, qualche rudere, 3 gallerie, le piccole discariche e pochi scavi. Altre miniere e ricerche La miniera di San Miali, è ubicata a Nord-Est rispetto a quella di Terra Mala, ed è raggiungibile sia dal paese di Sinnai che da quello di Dolianova. Quel poco che resta della miniera rimane nei dintorni dell'Agriturismo rurale Sa Colonia (http://www.sacolonia.eu); in realtà il centro della concessione mineraria coincide con la posizione della Chiesetta Campestre di San Michele, posta a breve distanza dall'agriturismo. Non si deve confondere la concessione mineraria di San Miali di Dolianova con quella omonima concessa alla Soc. Vieille Montaigne nel 1900 in territorio di Iglesias. Restano a testimonianza della nostra piccola miniera pochissime tracce: qualche galleria, di cui una ubicata sotto l'edificio di Sa Colonia, un forno di calcinazione e poco altro. Permesso di BACU SCARDU - CORR'E CERBU - TRAZZALIS (ricerche per ferro e solfuri). Permesso di ricerca di BRUNCU SU PICCINNU - SU TUVU (pirite, calcopirite). Permesso di CUILI BATZERIS (piombo, rame e ferro). Permesso di ricerca di SERRAGU ANTIOGUS - BRUNCU ANTIOGU Antiogu (piombo, rame, ferro, argento, zinco e antimonio). Permesso di SA MITZA E S'OLIONI (Soleminis). I Minerali di Terra Mala Ankerite, Barite, Calcite, Calcopirite, Cerussite, Fluorite, Galena, Marcasite, Pirite, Stefanite. I Minerali di San Miali Argento nativo, argentite, Barite, Calcite, Dolomite, Emimorfite, Galena, Ortoclasio, Quarzo, Sfalerite. Questa pagine è stata realizzata anche grazie al prezioso aiuto di Riccardo Lai. Bibliografia TRAVERSO STEFANO "Note sulla geologia e sui giacimenti argentiferi del Sarrabus" - Torino, 1890. FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, Guida ai tesori nascosti" - Ed. Coedisar, Cagliari 1994. STARA P., RIZZO R., TANCA G.A. "Iglesiente - Arburese, Miniere e Minerali Vol. 3" - Edizione associazione e gruppi mineralogici italiani. Archivio Emsa. Carta Geologica 1:25.000 Mandas, Foglio 226, 1959. Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997. Questa pagina ? stata visitata 65265 volte |
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