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(Miniere di Monte Narba)
Miniera di Scala S'Acca

Le miniere di
Monte Narba

  1. Fluminimaggiore
  2. Gonnosfanadiga-Villacidro
  3. Sardegna centrale
  4. Monte Narba (San Vito-Muravera)
  5. Salto di Quirra - Gerrei
  6. Nurra (Alghero) e Planargia
  7. San Vito - Villaputzu
  8. Rio Ollastu (Burcei)
  9. Arburese (Arbus)
  10. Iglesias-Gonnesa
  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
  12. Monte Arci (Pau)
  13. Sulcis (alto e basso)
  14. Salto di Gessa (Buggerru)
  15. Barbagia - Alto Sarcidano
  16. Gerrei - Parteolla
  17. Monte Albo (Lula)
  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura

..:Storia della miniera di Scala S'Acca
..:Minierali della miniera di Scala S'Acca


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La miniera di Scala S'Acca è raggiungibile da San Vito aggirando il complesso granitico che culmina con Gennargiolas.

L'itinerario è lungo e in alcuni tratti difficoltoso. È consigliabile perciò il fuoristrada, o l'enduro, o la mountain bike, per i più allenati e volenterosi. Altro consiglio è quello di dotarsi di una cartina IGM, o di farsi accompagnare da una persona esperta dei luoghi.

L'itinerario descritto arriva sino alla miniera di Masaloni, compiendo un largo giro tutto attorno al complesso granitico di Gennargiolas. Tutto sterrato, salvo due brevi tratti della statale 125 e della provinciale 338.

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  1. Partite dall'entrata meridionale di San Vito, all'altezza del ponte sul Flumini Uri. Seguite la strada che avvolge la parte meridionale del paese, e che segue a ritroso il corso del torrente. Dopo circa 700 metri svoltate a sinistra. Da qui comincia lo sterrato;
  2. seguite la carrareccia che risale per circa tre chilometri il corso del torrente tenendosi sempre sulla sua sponda sinistra. Insieme, carrareccia e torrente, disegnano un'ampia curva attorno a Bruncu Trincheddu;
  3. la carrareccia attraversa il torrente all'altezza del cuile Girolimo, nei pressi della regione di Su Scoffoni (dove sono presenti due gallerie), e immediatamente comincia a salire con decisione. Dopo questo primo strappo lo sterrato prosegue con una leggera pendenza a mezza costa tra il torrente e le creste granitiche che corrono da Rocca su Casteddu a Punta S'Olioni. Giunti ad Arcu Battesarra potete fare una sosta per godervi il panorama;
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  • superato Arcu Battesarra la strada scende decisamente verso la piccola miniera di Sa Scala S'Acca o Su Casteddu, situata in una zona di confine tra scisti e porfidi grigi. Si risale poi verso il torrente baccu Su Latti Cottu, e quindi verso l'altipiano di Minderrì. La carrareccia aggira ora con un'ampia curva il versante occidentale del massiccio granitico dominato da Gennargiolas;
  • all'altezza di Bruncu su Tuvaraxiu lo sterrato si inoltra in un folto lecceto. Aggirata la bassa cima la strada continua a salire con leggera pendenza verso est sino ad Arcu 'e Mauru. Da qui sino al cancello del cantiere forestale, che segna la fine del percorso in fuoristrada, lo sterrato scende ripido e con stretti tornanti. La miniera di Masaloni è all'interno del cantiere forestale delimitato dal cancello.
  • Se siete appassionati di mountain bike potete trovare la descrizione di un percorso simile nel sito Ruote Grosse [link a un sito esterno].

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    La piccola miniera di Su Casteddu, o di Sa Scala S'Acca, è un piccolissimo complesso di cui sono rimaste poche testimonianze: una costruzione ristrutturata all'inizio del sentiero di accesso, qualche piccola discarica e breve galleria, pochi ruderi nascosti ormai dalla macchia. La piccola miniera è posta in una zona in cui si incontrano lo scisto e il porfido grigio, confine posto in evidenza anche dall'accentuato e brusco dislivello che separa le due roccie.

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    Il dislivello dà luogo a una piccola cascata, la cascata di Su Stumpu, che contribuisce a rendere attraente il luogo anche dal punto di vista ambientale.

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    La Storia

    Le prime ricerche minerarie in quest'area risalgono agli inizi del 1800, anche se il primo permesso venne accordato nel 1870.

    Nel 1917 i Sigg. Cerina Vargiolu di San Vito ottennero il permesso di ricerca che fu poi venduto alla Società Toscana Industrie Agricole e Minerarie, la quale mantenne il permesso fino al 1927 ricercando la mineralizzazione tramite diverse gallerie poste vicino alla cascata di Su Stumpu.

    Dal 1959 l'area fu esplorata per minerali di fluoro e bario dalla Bruncu Molentinu Spa.

    Gli ultimi lavori nell'area vanno ricondotti alla Sardinian Gold Mining [link esterno].


    Cartina IGM: 549, II - 549, III - 558, I - 558, IV

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